sabato, 7 Giugno, 2025
Esteri

Khan Younis, uccisi 4 soldati dell’Idf. A Gaza, raid su ospedale 38 morti

Il ministro Tajani: in Italia 700 palestinesi ospitati in centri dí cura. Il sondaggio: israeliani scettici su efficacia operazione militare

Nessuna sosta nelle operazioni militari di Israele a Gaza. Le bombe su ospedali nella Striscia, provocano 38 morti. Ma la conta delle vittime riguarda anche l’esercito israeliano durante una operazione militare sono rimasti uccisi 4 militari a Khan Younis. Ieri è stato poi diramato l’appello di 136 testate internazionali: “Israele apra Gaza ai giornalisti”. Da rilevare l’iniziativa del Ministro degli Esteri dell’Italia, Antonio Tajani che ha tenuto all’Unità di Crisi della Farnesina una riunione in video-conferenza con gli operatori sanitari italiani che operano nella Striscia di Gaza.

Gaza, i dubbi degli israeliani

Secondo un nuovo sondaggio dell’Israel Democracy Institute, la maggior parte degli israeliani non è convinta che l’attuale operazione militare dell’Idf a Gaza contribuirà a liberare gli ostaggi o a rovesciare Hamas. Il sondaggio ha coinvolto 601 ebrei e 150 arabo-israeliani di età pari o superiore a 18 anni.Solo il 37% degli intervistati ritiene che l’operazione militare riporterà a casa gli ostaggi e solo il 38,5% pensa che sconfiggerà Hamas e porrà fine al suo dominio a Gaza. Anche tra gli intervistati che hanno votato per il partito Likud del primo ministro Benjamin Netanyahu alle elezioni del 2022, solo il 27% ha affermato che l’operazione militare porterà alla liberazione degli ostaggi e il 31% ha affermato che porterà al rovesciamento di Hamas.

Uccisi quattro soldati di Tel Aviv

Quattro soldati israeliani sono morti e altri cinque sono rimasti feriti questa mattina in un’esplosione avvenuta in un edificio a Khan Younis, nel sud della Striscia di Gaza, dove erano entrati per verificare l’esistenza di tunnel. Il primo ministro Benjamin Netanyahu ha espresso le sue condoglianze : “I nostri quattro combattenti hanno dato la vita per la nostra sicurezza”, ha dichiarato in una nota. “Tutto il popolo d’Israele si stringe al dolore delle loro care famiglie. Che la memoria dei nostri eroi sia benedetta e preservata nei cuori della nazione”. In un messaggio di condoglianze, il presidente Isaac Herzog ha sottolineato che “il prezzo della guerra è estremamente alto”, aggiungendo: “Questo è un momento di grande dolore, ma anche di grande impegno: sostenere la generazione di eroici combattenti, abbracciare le famiglie dei caduti e garantire che i loro nomi e il loro eroismo non vengano mai dimenticati”.

Cibo, distruzione sospesa

La Gaza Humanitarian Foundation (Ghf) afferma di aver distribuito oggi 8.160 scatole di cibo in due dei suoi siti di Rafah, nel sud della Striscia di Gaza, prima di essere costretta a chiuderli a causa di “un affollamento eccessivo che ha reso pericoloso procedere”. “Non si è verificato alcun episodio di violenza”, ha tuttavia sottolineato la GHF in una nota, citata da Times of Israel.

L’organizzazione afferma di aver distribuito quasi 9 milioni di pasti dall’inizio delle operazioni, il 26 maggio. Un portavoce ha affermato che le operazioni riprenderanno sabato.

Tajani: l’impegno dell’Italia

Il Ministro degli Esteri Antonio Tajani ha tenuto ieri all’Unità di Crisi della Farnesina una riunione in video-conferenza con gli operatori sanitari italiani che operano nella Striscia di Gaza. All’incontro, rende noto la Farnesina, hanno preso parte medici e sanitari italiani di Médecins sans Frontières, Emergency e delle Agenzie Onu che quotidianamente prestano la loro opera a Gaza. In collegamento anche il Presidente della Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici e Odontoiatri e le sedi diplomatiche di Tel Aviv e Gerusalemme. Nel corso dell’incontro, si legge in una nota, gli operatori italiani hanno presentato un quadro drammatico della situazione locale, con carenza di cibo, acqua pulita e medicine, attacchi alle infrastrutture ospedaliere e inefficienza nel sistema di distribuzione degli aiuti. Tutti gli operatori hanno richiesto con urgenza che il governo italiano faccia pressione affinché la controparte israeliana interrompa le operazioni militari e apra i valichi, permettendo l’ingresso di cibo e materiale sanitario.
Nei centri in cui opera personale italiano vengono ricevuti anche fino a 450 pazienti al giorno con malattie croniche, malattie di base e malnutrizione severa. I medici hanno raccontato che a Gaza vi sono circa 20.000 casi gravi di neoplasie, per le quali mancano macchinari e medicine. Mancano inoltre ventilatori neonatali, mentre le vaccinazioni contro la polio risultano bloccate da aprile. Secondo gli operatori medici italiani per rispondere alle necessità della popolazione locale sarebbero necessari oltre 600 camion al giorno, per il cui ingresso è fondamentale raggiungere un accordo di cessate il fuoco che contempli la riapertura dei valichi.

Tajani ha espresso la vicinanza dell’Italia agli operatori sanitari che con grandi sacrifici e rischi personali garantiscono i servizi medici essenziali a Gaza.

I permessi di cure e soggiorno in Italia

Il Ministro Tajani ha ricordato l’impegno umanitario che l’Italia ha messo in campo attraverso l’iniziativa Food For Gaza e la particolare attenzione riservata alle questioni sanitarie. Ad oggi infatti sono oltre 133 i minori palestinesi evacuati da Gaza per essere curati in ospedali italiani. In totale, oltre 700 persone hanno potuto lasciare la Striscia, tra cittadini italiani, italo-palestinesi, detentori di permesso di soggiorno e loro familiari diretti. Un risultato realizzato grazie alla collaborazione tra il Ministero Affari Esteri, Ministero della Difesa e Protezione civile che prosegue ancora oggi e che vede l’Italia al primo posto tra i paesi occidentali per numero di evacuazioni sanitarie.

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