Con un gesto simbolico ma concreto, Papa Leone XIV ha voluto marcare l’inizio ufficiale del suo pontificato offrendo cinquemila croissant ai senzatetto di Roma. I dolci sono stati distribuiti grazie alla collaborazione dell’associazione Amitié France Italie, rappresentante degli italiani residenti in Francia. Il presidente dell’associazione, Paolo Celi, ha una lunga storia di attività caritatevoli in collaborazione con il Dicastero per la Carità. L’iniziativa ha voluto rappresentare un segno tangibile di vicinanza del Papa a chi vive ai margini, confermando una linea di continuità con l’impegno sociale del suo predecessore, Papa Francesco.
Paolo Celi, una presenza costante accanto agli ultimi
Imprenditore residente a Nizza, Paolo Celi ha già alle spalle numerose azioni solidali rivolte ai più vulnerabili. In passato ha distribuito cibo e tende riscaldanti, i cosiddetti “igloo”, nei pressi del Colonnato di San Pietro, in accordo con la volontà espressa da Papa Francesco. Per il suo costante impegno, Celi è stato nominato Gentiluomo di Sua Santità e membro della Famiglia Pontificia. Il gesto dei croissant, reso possibile anche dalla sua organizzazione, si colloca in questa lunga traiettoria di attenzione concreta alle esigenze dei poveri.
Il Papa ai vescovi europei: il riarmo non vada a scapito dei più deboli
Durante l’udienza con i rappresentanti della Comece, la Commissione delle Conferenze Episcopali dell’Unione Europea, Papa Leone XIV ha espresso una chiara preoccupazione riguardo all’aumento delle spese militari. Il Pontefice ha sottolineato il rischio che il riarmo possa avere conseguenze negative sulle fasce più fragili della popolazione. L’arcivescovo Antoine Hérouard, presente all’incontro, ha riferito che il Papa ha chiesto “che più fondi per la sicurezza non significhino meno aiuti per chi è in difficoltà”. Una riflessione che richiama alla necessità di equilibrio tra le politiche di difesa e il dovere della solidarietà sociale.
Migrazione, giovani e fede: i punti sensibili del pontificato nascente
Nel suo discorso ai vescovi europei, Papa Leone XIV ha anche toccato altri temi centrali. Ha parlato dell’accoglienza dei migranti, chiedendo rispetto umano per chi cerca un futuro migliore. Ha poi menzionato l’importanza di accompagnare i giovani nel loro cammino spirituale e nella costruzione del loro ruolo nella società. Infine, ha ribadito l’urgenza di una trasmissione autentica e viva della fede, capace di parlare alle nuove generazioni. Sono parole che delineano una linea pastorale che vuole unire attenzione ai bisogni materiali con una profonda cura per le dinamiche interiori e spirituali.
Il legame spirituale con Santa Rita da Cascia
Un particolare interessante che lega Papa Leone XIV a Paolo Celi è la comune devozione per Santa Rita da Cascia. La santa umbra, molto venerata sia in Italia che in Francia, è anche patrona della città di Nizza, dove risiede Celi. La figura di Santa Rita, conosciuta per la sua capacità di affrontare il dolore con fede e dignità, rappresenta un punto d’ispirazione per entrambi e un simbolo della loro attenzione verso chi soffre. Questo legame rafforza ulteriormente la sintonia tra le azioni del Papa e quelle di chi lo sostiene nelle sue opere caritatevoli.