“Apprendiamo che il Ministro della Famiglia Elena Bonetti si è detta dispiaciuta perché la sua richiesta di aiuti alle famiglie non è stata accolta. Quindi nel prossimo decreto le famiglie non avranno risorse per insufficienza di fondi. Se sommiamo questa notizia alla possibile ripresa della scuola a settembre con metà studenti in classe e metà a casa, con grave impatto educativo e psicologico, possiamo dire che questo Governo vuole portare al collasso le famiglie. Gravissimo che come ministro delle famiglia non si sia fatta valere col suo governo, all’interno della sua stessa maggioranza. A questo punto è con convinzione che chiediamo le dimissioni del ministro Bonetti, che non è riuscita a tutelare chi dovrebbe proteggere e sostenere per competenza e vocazione. In qualsiasi altro Paese democratico il ministro stesso si sarebbe dimesso!” hanno dichiarato Toni Brandi e Jacopo Coghe, presidente e vice presidente di Pro Vita e Famiglia, associazione tra le promotrici dell’ultimo family day che portò in piazza milioni di famiglie, dopo l’intervista rilasciata dal Ministro della Famiglia e delle Pari Opportunità a Tgcom24.
“Le famiglie che hanno aiutato lo Stato con autodisciplina, che hanno fatto delle loro case luoghi di lavoro e di scuola, di cultura e di educazione civica, sono state abbandonate dal governo e dal ministro Bonetti, capaci solo di annunci e di parole come ‘domani’ e ‘futuro’. Il domani è oggi o non c’è” hanno continuato.
“In questa situazione – hanno concluso Brandi e Coghe – creare famiglia sembra più un problema per il Paese che un’opportunità e una risorsa. La morte dell’Italia sembra voluta, le famiglie sono al collasso e questo dramma sembra stato cercato e voluto nel tempo. Il coronavirus diventa solo una scusa in più”. (Lo_Speciale)