Finiti nel mirino dei cittadini per ritardi e colpe altrui i medici ospedalieri chiamano in causa il Governo sollecitando ad un intervento non solo di tutela ma, soprattutto, di riforma e ammodernamento del Sistema sanitario nazionale, ormai in forte declino. “I cittadini smettano di considerarci capro espiatorio e Governo agisca subito altrimenti ci fermiamo tutti’, scandisce Pierino Di Silverio, segretario nazionale del sindacato dei medici ospedalieri Anaao Assomed, “siamo praticamente diventati dei pungiball”. Entrati nel mirino dei cittadini come responsabili dei disagi, “che non dipendono da noi ma da difficoltà nell’accesso alle cure che i pazienti oggi percepiscono fortemente in tutti i settori dell’assistenza. Questa situazione è francamente inaccettabile”, sottolinea Di Silverio, “se si continua così nessuno curerà più”.
Le nuove aggressioni
L’intervento del segretario nazionale del sindacato dei medici ospedalieri Anaao Assomed, arriva dopo l’ennesima aggressione a operatori sanitari, questa volta a Prato, nel dipartimento di Psichiatria, di cui sono state vittime due infermiere e un’operatrice sociosanitaria.
“Nella nostra ricerca sul tema”, fa presente Di Silverio, “è emerso che le aggressioni nel 63% dei casi avvengono da parte dei familiari e non dei pazienti. Il luogo ‘privilegiato’ di queste violenze sono i reparti di psichiatria in prima istanza, poi i pronto soccorso e successivamente la guardia medica. Sono aree in cui da una parte non c’è un presidio di polizia e non ci sono dei filtri reali, e dall’altra parte c’è un sovraffollamento di pazienti che sono in condizioni comunque critiche o potenzialmente critiche”.
Cittadini e governo
Con un 2025 che si presenta particolarmente difficile, in cui si sono verificate diverse aggressioni, l’iniziativa dell’Anaao Assomed diventa ancora più incalzante.
Ai cittadini il sindacato dei medici chiede che “la smettano di utilizzarci come capri espiatori della difficoltà di accesso alle cure. Ricordo che noi, nonostante tutto, continuiamo ad erogare più di 2 milioni e mezzo di prestazioni al giorno, nonostante le difficoltà, quindi se si continua così si mettono a rischio anche quelle di prestazioni, perché se si perpetua la fuga dal Sistema sanitario nazionale non le eroga più nessuno”. La seconda richiesta è rivolta al Governo “al quale”, conclude il segretario nazionale del sindacato dei medici ospedalieri Anaao Assomed, “chiediamo di agire subito o ci fermiamo per sempre perché non c’è proprio praticabilità per la professione”.