giovedì, 26 Dicembre, 2024
Attualità

Negli ultimi 10 anni quasi 3mila persone uccise da automobilisti “spatentati”

In aumento gli omicidi stradali. Asaps: manca una banca dati nazionale

Sono stati 289 gli omicidi stradali compiuti in Italia da conducenti privi di patente nel 2023, contro i 332 dell’anno precedente; in aumento i feriti, che passano dai 7.568 del 2022 ai 7.732 dello scorso anno, secondo i dati elaborati sulla base del rapporto annuale dell’Istat e forniti dall’Asaps, l’Associazione sostenitori della Polizia stradale. In Italia dal 2013 al 2023 sono stati 3.256 i conducenti “spatentati” che hanno provocato la morte di una persona e ben 60.783 quelli che hanno provocato lesioni. E se si prende a confronto l’anno 2019, prima del Covid, con 249 persone prive di patente protagoniste di omicidio stradale e 5.378 autisti che hanno causato feriti, i dati sono in netto peggioramento.

Cambiate le regole nel 2016

Il presidente dell’Asaps, Giordano Biserni ricorda che“provocare la morte o lesioni gravi in incidenti stradali, da parte di conducenti privi di patente, perché mai conseguita, ritirata per revoca o sospesa, comporta un’aggravante ai reati di omicidio e lesioni stradali, fino ad un massimo di 18 anni di reclusione nei casi più gravi.” La guida senza patente, pur se aggravante per i reati di omicidio stradale e lesioni personali stradali, è stata depenalizzata dal legislatore dal febbraio 2016, con la sanzione amministrativa di 5.100 euro (3.570 euro con pagamento entro cinque giorni), e rimane reato solo in caso di recidiva nel biennio. Ma “con molte difficoltà di attuazione – sottolinea Biserni – per l’assenza di una banca-dati nazionale delle sanzioni amministrative tra le forze di polizia dello Stato e le polizie locali, e per l’impossibilità di queste ultime di accedere alla banca-dati del ministero dell’Interno”.

Impennata omicidi dopo il Covid

L’Ufficio Studi Asaps ha elaborato i dati relativi ai decessi e ai feriti sulle strade italiane, provocati da conducenti senza patente negli ultimi dieci anni. Va ricordato che da marzo 2016, tale ipotesi è divenuta aggravante nell’omicidio stradale e nel reato di lesioni personali stradali. I dati dimostrano quanto sia frequente incrociare, in modo tragico e sulla propria strada un individuo privo di patente. Tra il 2013 e il 2022 sono state ben 2.967 le persone uccise per mano di conducenti privi di patente. I feriti ammontano a oltre 50.000, per la precisione 53.051. Proprio l’anno 2022, dopo la fine della pandemia, ha visto i dati peggiori, con 342 morti e 7568 feriti. Quasi 100 in più rispetto al 2019.

Nel 10% dei casi, chi guida è senza patente

Innegabilmente impressionanti i dati dei conducenti “spatentati” che causano incidenti mortali o con feriti. In pratica dai soli incidenti con conseguenze alle persone emergerebbe che il 10% delle auto circolanti hanno alla guida un conducente privo di patente perché ritirata, sospesa, o mai conseguita. Va ricordato che nel 1999 la norma fu depenalizzata e nel 2007 tornò ad essere reato, a causa dei dati molto negativi degli incidenti in Italia. Poi nuova retromarcia nel 2016, con il ritorno alle sanzioni amministrative e a violazioni penali solo in caso di recidiva. “Se i processi sono diminuiti”, commenta Biserni, “i dati del 2022 – i peggiori del decennio – ci devono preoccupare, anche per le fughe dopo incidente stradale con molti “pirati” privi di patente che lasciano le vittime a terra senza prestare soccorso, e le statistiche ci dicono che molti erano stranieri, anche con casi di minorenni alla guida.”

Condividi questo articolo:
Sponsor

Articoli correlati

Alluvioni Emilia Romagna, Prandini (Coldiretti): “Danni per 300 milioni. Servono interventi urgenti e aiuti”

Marco Santarelli

Sessanta anni fa la tragedia del Vajont con duemila morti. Mattarella: “Responsabilità umane”

Stefano Ghionni

Agricoltura, filiere alimentari in allarme. Prandini (Coldiretti): dopo carne e pesce in provetta arriva il latte sintetico

Ettore Di Bartolomeo

Lascia un commento

Questo modulo raccoglie il tuo nome, la tua email e il tuo messaggio in modo da permetterci di tenere traccia dei commenti sul nostro sito. Per inviare il tuo commento, accetta il trattamento dei dati personali mettendo una spunta nel apposito checkbox sotto:
Usando questo form, acconsenti al trattamento dei dati ivi inseriti conformemente alla Privacy Policy de La Discussione.