sabato, 16 Novembre, 2024
Attualità

Confapi: “Pmi penalizzate dal CBAM, rivedere meccanismo”

Confapi ha realizzato una survey su un campione di imprese del settore della meccanica associate a Confapi Unionmeccanica con la finalità di monitorare l’impatto del Cbam (Carbon Border Adjustment Mechanism), che si applica ad alcuni prodotti importati e comprendenti sia le merci utilizzate nella produzione sia determinate lavorazioni dei prodotti. È emerso che, data la complessità delle informazioni richieste dal regolamento europeo, ben il 48% del campione intervistato si è rivolto ad un consulente esterno con costi annuali, quantificabili tra i 3.000 e i 5.000 euro annui. Leggermente inferiore il costo per le imprese che hanno svolto tale attività direttamente in azienda che hanno quantificato i costi tra i 2.500 e i 3.000 euro.

Le criticità

Tali costi sono ascrivibili alla dotazione di un sistema di archiviazione dei dati delle bollette doganali da riportare sulle dichiarazioni Cbam, al coinvolgimento dei fornitori extra-UE (che non stanno collaborando), al reperimento dei dati, alla redazione della relazione (per la quale dover formare il personale), alla consulenza trimestrale da parte di un doganalista esperto cui sottoporre la relazione trimestrale prima dell’invio alla Commissione Europea. L’11,5% delle aziende intervistate ha avuto difficoltà a reperire le informazioni richieste dalla relazione. Tra le principali sfide indentificate dalle imprese ci sono la comprensione dei requisiti normativi (il 26% del campione) e l’adattamento ai processi di reportistica (un altro 26%).

Conseguenze sul fatturato

Per quel che riguarda le imprese industriali esportatrici solo il 22%, al momento, ha valutato l’impatto della norma sul costo finale dei prodotti rispetto ai concorrenti extra-UE non sottoposti al Cbam stesso. Tra queste più del 63% ha valutato un impatto tra il 10% ed il 30% del fatturato, mentre il 27% delle aziende tra il 30% e il 50% del fatturato a causa dell’introduzione di questo meccanismo. Confapi, conclude la nota, è stata la prima associazione a prendere posizione nei mesi scorsi su questa tematica che, se non ricalibrata, potrebbe creare gravissimi danni all’industria italiana. La Confederazione “ha sempre sostenuto l’importanza che associazioni datoriali e politica lavorino assieme per la revisione di questo meccanismo. E per questo ha accolto con soddisfazione la mozione approvata oggi a larga maggioranza, a prima firma dell’onorevole Maurizio Casasco approvata oggi alla Camera dei deputati che impegna il Governo ad attivarsi nelle sedi comunitarie per mitigare gli effetti distorsivi del Cbam. Stiamo andando nella giusta direzione”.

Condividi questo articolo:
Sponsor

Articoli correlati

Bankitalia: “Il processo di transizione coinvolge tutte le imprese”

Federico Tremarco

Invitalia, incentivi Mimit: al via le domande per gli ‘investimenti sostenibili’

Valerio Servillo

Unicredit supera il traguardo di 1 miliardo in minibond a supporto dello sviluppo delle Pmi

Federico Tremarco

Lascia un commento

Questo modulo raccoglie il tuo nome, la tua email e il tuo messaggio in modo da permetterci di tenere traccia dei commenti sul nostro sito. Per inviare il tuo commento, accetta il trattamento dei dati personali mettendo una spunta nel apposito checkbox sotto:
Usando questo form, acconsenti al trattamento dei dati ivi inseriti conformemente alla Privacy Policy de La Discussione.