venerdì, 22 Novembre, 2024
Energia

Ue: prezzo di benzina e gasolio, da 20 anni la differenza è nelle imposte

Figisc rivela che l’Italia pratica uno dei prezzi più elevati dell’Eurozona 

Dal 2005 al 2023 il prezzo della benzina nella media comunitaria è cresciuto del 56,86% e del 53,08% per l’Italia; il prezzo del gasolio nella media comunitaria è cresciuto del 68,65% e del 62,30% per l’Italia.

Nella media del periodo complessivo, il prezzo di vendita della benzina, in Italia, è collocato al 4° prezzo più elevato nell’Unione (al 6° nel 2023), quello del gasolio al 3° (al 4° nel 2023). Figisc Anisa, la Federazione dei gestori degli impianti di carburanti, ha elaborato un overview sui prezzi annui dei carburanti e dei loro fattori nell’Unione Europea, sviluppando l’analisi per un periodo di quasi venti anni, dal 2005 al 2023, sulla base dell’archivio delle rilevazioni effettuate ogni settimana dalla Commissione Europea nel Weekly Oil Bulletin. I dati riguardano una media di 27 Paesi membri.

I prezzi negli anni

Il prezzo medio dell’intero periodo di diciannove anni nella UE è stato di 1,334 euro/litro per la benzina e di 1,254 per il gasolio; il dato Italia è di 1,527 euro/litro per la benzina e di 1,419 per il gasolio; il delta tra il prezzo medio Italia e quello medio Ue risulta pertanto di +0,193 per la benzina e di +0,165 euro/litro per il gasolio. Nel 2023 il delta è pari a +0,219 euro/litro per la benzina ed a +0,176 per il gasolio. Nella media dal 2005 al 2023, le imposte totali italiane (accisa + IVA) della benzina si sono collocate al 5° carico fiscale più elevato nell’Unione (nel 2023 al 3°), quelle del gasolio al 3° (nel 2023 al 1°). Dal 2005 al 2023 il carico fiscale nella media comunitaria è cresciuto del 32,96% e del 39,03% per l’Italia; quello del gasolio nella media comunitaria è cresciuto del 45,27% e del 57,89% per l’Italia.

Le accise sulla benzina

Dunque il carico fiscale è il maggiore responsabile del prezzo della benzina e del gasolio per quasi vent’anni. Così come, anche nel 2023, si evidenzia un elevato grado di disomogeneità tra i vari Paesi membri in relazione al carico fiscale applicato sui carburanti e un posizionamento dell’Italia ai primissimi posti del “podio” impositivo: l’IVA media comunitaria è pari al 21,43%, ma vi sono ben dieci punti di aliquota tra la massima del 27% vigente in Ungheria e la minima del 17% vigente in Lussemburgo; l’Italia si pone in prossimità, ancorché lievemente superiore, della media con il 22%; le accise sulla benzina si collocano nella media comunitaria su 0,544 euro/litro, ma anche in questo caso il divario tra il massimo (0,821 euro/litro in Olanda) ed il minimo (0,350 euro/litro in Ungheria) è amplissimo (0,471 euro/litro); l’Italia, con 0,728/litro, si colloca nella seconda posizione partendo dalla più alta; infine le accise sul gasolio, a loro volta, si collocano nella media comunitaria su 0,435 euro/litro, ed anche in questo caso il divario tra massimo (0,617 euro/litro in Italia) e minimo (0,323 euro/litro in Polonia) è significativo (0,294 euro/litro); l’Italia, come già osservato, con 0,617 euro/litro, si colloca nella prima posizione sempre partendo dalla più alta.

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