venerdì, 18 Ottobre, 2024
Società

Libia: proclamato lo “stato di forza maggiore” sul giacimento di Sharara

La compagnia petrolifera libica, National Oil Corporation (Noc), ha proclamato lo “stato di forza maggiore” sul giacimento di Sharara, nel sud del Paese. Questo a causa della chiusura del campo da parte di un gruppo di manifestanti che ha iniziato la scorsa settimana una protesta contro la mancanza di risorse e servizi nel sud del Paese. Lo stato di “forza maggiore” è una situazione giuridica che esenta le parti contraenti da qualsiasi obbligo derivante dal mancato adempimento da parte di uno di essi dei termini del contratto concluso a causa di circostanze indipendenti dalla sua volontà. La società petrolifera libica ha aggiunto, in un comunicato, che “la chiusura del giacimento ha causato la cessazione delle forniture di petrolio greggio al porto di Zawiya (ovest), e le trattative sono ancora in corso nel tentativo di riprendere la produzione il prima possibile”.

Equa distribuzione

Il giacimento di Sharara, situato nel deserto di Murzuq (800 km a sud della capitale Tripoli), scoperto nel 1980, aveva una produttività di 340mila barili al giorno. La questione dell’equa distribuzione dei proventi petroliferi è alla base di una delle crisi più importanti in Libia, poiché il governo nominato dalla Camera dei Rappresentanti, guidato da Osama Hammad, sta lottando con il governo di unità nazionale guidato da Abdul Hamid Al-Dabaiba per controllare quei proventi. La decisione di chiudere il giacimento petrolifero di Sharara, nel sud-ovest della Libia, ha causato una sorta di “terremoto economico” nel Paese sia per le sue ripercussioni che potrebbero colpire molti settori vitali, sia per l’importanza dei rendimenti del petrolio. Lo stop all’estrazione del petrolio da un giacimento enorme come quello di Sharara, che da solo produce un quarto della produzione giornaliera di greggio della Libia, avrà pesanti ripercussioni economiche sul Paese, secondo le letture degli analisti economici.

I manifestanti

Dall’inizio della crisi, la scorsa settimana, il governo di Unità nazionale di Tripoli ha cercato di placare la rabbia dei manifestanti nel campo di Sharara, annunciando un aumento dei quantitativi di carburante diretti alle stazioni del sud. Questo per far fronte a parte delle richieste dei manifestanti del Fezzan riguardo alla fornitura di carburante e suoi derivati. Alcuni giorni prima di questa escalation, la popolazione della città di Ubari, nelle vicinanze della quale si trova il giacimento di Sharara, aveva organizzato una protesta contro la scarsità di carburante e suoi derivati nel sud e l’interruzione dell’attuazione delle decisioni riguardanti progetti di sviluppo e di servizio intrapresi dai governi libici negli ultimi anni.

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