sabato, 23 Novembre, 2024
Energia

Nuova polizza assicurativa per impianti fotovoltaici domestici

Enea: andrebbero installati impianti sul 30% delle abitazioni

Plenitude e Zurich hanno lanciato “Zurich Sole Protetto”, la polizza parametrica offerta in omaggio ai clienti Plenitude che sceglieranno di acquistare un impianto fotovoltaico ad uso domestico entro il 31 marzo 2024.

Rimborsi se non c’è sole

La polizza, attiva per 3 anni, indennizzerà i clienti nel caso in cui l’impianto dovesse beneficiare di un irraggiamento solare inferiore a quello atteso e si basa su un algoritmo che considera sia i dati dell’impianto fotovoltaico sia i dati metereologici storici (dal gennaio 2005) della specifica località. La misurazione verrà effettuata da Exante, società specializzata nell’innovazione in campo assicurativo e partner di Zurich nel progetto, che analizzerà in tempo reale i dati meteorologici, calcolando i valori di irraggiamento per trasmetterli a Zurich. In caso di indennizzo questo sarà versato in automatico semestralmente sul conto corrente del cliente.

Incentivare l’autoproduzione

Attraverso un portale dedicato, i clienti potranno verificare in qualsiasi momento i dati storici di irraggiamento, confrontarli con quelli attuali e monitorare gli indennizzi ricevuti. Pasquale Cuzzola, Direttore Retail Italian Market di Plenitude, ha dichiarato: “come Plenitude siamo sempre alla ricerca di soluzioni innovative. Crediamo che la polizza Zurich Sole Protetto abbia il potenziale per incentivare l’autoproduzione di energia solare, e siamo lieti di poterla includere nel nostro portafoglio di servizi per la generazione distribuita da impianti fotovoltaici di piccola taglia.” Alessia Truini, Head of Customer Office and Direct Channels di Zurich Italia, ha spiegato che “la polizza parametrica rappresenta una soluzione all’avanguardia nella gestione dei rischi e garantisce una maggiore efficienza e tempestività di risposta al cliente, ma anche informazioni preziose e necessarie per la valutazione di danni eventuali, ottimizzando la gestione dei sinistri.”

Potenza solare sui tetti

Uno studio dell’Enea pubblicato nel 2023 sulla rivista Energies descrive il potenziale del fotovoltaico in Italia al 2030 e al 2050 impiegando solo le coperture di edifici esistenti, senza la necessità di ulteriore uso del suolo. Ebbene per soddisfare l’intero fabbisogno elettrico del settore residenziale nazionale bisognerebbe installare pannelli fotovoltaici sul 30% circa della superficie complessiva dei tetti degli edifici ad uso abitativo del nostro Paese, spiegano gli autori Domenico Palladino e Nicolandrea Calabrese. Cioè, dovremmo installare potenza solare su ogni copertura dove ciò sia tecnicamente possibile.

Servono incentivi a lungo termine

“Nel nostro Paese gli edifici ad uso residenziale sono oltre 12 milioni con una superficie complessiva dei tetti di circa 1.490 kmq, di cui solo 450 kmq, pari appunto al 30% circa, potrebbero avere caratteristiche adeguate all’installazione di moduli fotovoltaici”, spiega Calabrese,responsabile del Laboratorio Enea di Efficienza energetica negli edifici e sviluppo urbano. Lo studio evidenzia come, ipotizzando di occupare interamente questa superficie ottimale (450 kmq), si potrebbero generare oltre 79mila GWh (79 TWh) per una potenza FV complessiva installata di 72 GW. Ma per questo obiettivo, spiegano gli autori, servirebbero incentivi a lungo termine.

Scenari probabili

In realtà gli scenari “più probabili” che emergono dallo studio dimostrano che la potenza fotovoltaica installata su tetto entro il 2030 potrebbe essere solo pari a 6 GW, in pratica circa l’11,5% dell’obiettivo nazionale fissato nel vecchio Pniec in 52 GW di nuova capacità fotovoltaica a fine decennio. Inoltre è stato stimato anche il Regional potential index (RPI), cioè il rapporto tra la potenza fotovoltaica installata e il massimo teorico che potrebbe essere installato sulla superficie ottimale dei tetti (pari appunto a circa 450 kmq a livello nazionale). Lo studio calcola questo indice è stato per tre anni di riferimento: 2021, 2030 e 2050 e risulta che Veneto, Emilia-Romagna e Lombardia dovrebbero avvicinarsi agli obiettivi nazionali, anche seguendo scenari più cautelativi, mentre altre ci arriverebbero solo in scenari ben più spinti. A fine aprile per la taglia del fotovoltaico più piccola, cioè fino a 12 kWp   risultavano connessi alla rete in Italia 1.181.566 impianti per una potenza di 5.683 MW. Le regioni con più impianti e potenza installata, per questa taglia, sono nell’ordine: Lombardia (196mila impianti per 926 MW), Veneto (177mila impianti per 857 MW) ed Emilia-Romagna (121mila impianti per 555 MW).

Obiettivi difficili

Uno scenario moderato dello studio prevede che al 2030 la produzione da FV su tetto possa soddisfare appena il 10% circa del fabbisogno elettrico degli edifici residenziali, con una produzione stimata di circa 6,2 TWh, per arrivare, al 2050, a coprire anche più del 38%; comunque una percentuale inferiore agli obiettivi nazionali ed europei. Solo negli scenari “più promettenti” si potrebbe arrivare al 2050 a coprire con il solare su coperture quasi il 50% del consumo di energia elettrica degli edifici, ma servirebbero incentivi di lungo termine. Comunque, l’utilizzo dei tetti degli edifici esistenti potrebbero contribuire a ridurre sensibilmente l’uso del terreno, ma non sarà sufficiente a raggiungere gli obiettivi del 2030. Infine va ricordato che gli edifici residenziali sono responsabili ancora del 12% delle emissioni e del 30% del fabbisogno energetico complessivo del nostro Paese soprattutto a causa della climatizzazione e delle scarse prestazioni termiche dell’involucro edilizio.

 

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