“Purtroppo, chi guarisce dal cancro si trova ancora di fronte ad alti steccati che ostacolano il ritorno alla normalità. Succede nella ricerca del lavoro, nelle adozioni, nella sottoscrizione di un mutuo o di un’assicurazione: tutte circostanze nelle quali l’aver avuto un tumore pesa come uno stigma incancellabile”. Lo ha detto il ministro della Salute, Orazio Schillaci, in un video messaggio inviato all’incontro ‘Oblio oncologico: una battaglia di civiltà’” “Porre fine a queste discriminazioni è, appunto, una ‘battaglia di civiltà”, ha aggiunto il ministro.
La legge va attuata
“Ho fortemente sostenuto la legge sull’oblio oncologico per garantire diritti e parità di trattamento alle persone che escono dalla malattia neoplastica”, ha sottolineato Schillaci e “insieme al Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e con tutto il Governo, abbiamo seguito con grande attenzione l’iter della legge, assicurando il supporto necessario per procedere speditamente. Considero un grande traguardo sul piano umano e sociale la convergenza di tutte le forze politiche su questa legge”. Del resto, “il pieno reinserimento sociale è cruciale nel percorso del paziente oncologico e anche il reinserimento lavorativo è tra gli obiettivi del Piano oncologico nazionale 2023-2027 con cui puntiamo a rafforzare la prevenzione, le reti oncologiche regionali, l’informazione ai pazienti, la ricerca. Perché la lotta al cancro è una priorità assoluta per il ministero della Salute. E soprattutto richiede il contributo di tutti”.
Guarigione giuridica e sociale
I dati del ministero della Salute, divulgati dal ministro, parlano di oltre 3 milioni e seicentomila i pazienti viventi dopo la diagnosi di malattia oncologica. Si tratta di circa il 37% in più di quanto si osservava 10 anni fa, mentre il 27% di questi pazienti è considerato “guarito”, ovvero persone la cui aspettativa di vita è pressoché uguale a quella di chi non si è mai ammalato. “Grazie allo sviluppo della diagnostica, agli screening, alle migliori capacità di cura”, ha aggiunto il ministro Schillaci, “abbiamo un numero sempre maggiore di persone che sopravvivono dopo una diagnosi di tumore. Eppure, alla guarigione dal punto di vista medico non corrisponde ancora una guarigione giuridica e sociale”.
Criticità per tumori al polmone e pancreas
“I progressi della medicina ci chiamano a un cambiamento culturale, sociale e ad un avanzamento di civiltà”, ha aggiunto Schillaci, e sull’oblio oncologico “una volta di più, dobbiamo essere grati alle associazioni per aver dato voce a un’istanza le cui ragioni sono così importanti ed evidenti”. Le ultime stime nazionali dell’Associazione italiana ricerca sul cancro, indicano una diminuzione dei tassi di mortalità del 6,5% negli uomini e del 3,7% nelle donne nell’Unione Europea e nel Regno Unito tra il 2018 e il 2023. Permangono criticità per il tumore al polmone nelle donne con più di 65 anni e per il tumore al pancreas. Sono invece in calo i tassi di mortalità per tumori del colon-retto e dello stomaco.