“Non e’ stato un atto di violenza. Solo di disobbedienza. Ma ho sbagliato la manovra”. A dirlo, in una intervista al Corriere della Sera, e’ Carola Rackete, la comandante della nave Sea Watch 3. “E’ stato un errore”, “solo di avvicinamento alla banchina”, aggiunge, sottolineando che “non volevo certo colpire la motovedetta della Guardia di Finanza. Non era mia intenzione mettere in pericolo nessuno. Per questo ho gia’ chiesto scusa e lo rifaccio: sono molto addolorata che sia andata in questo modo”. “La situazione era disperata – aggiunge -. E il mio obiettivo era solo quello di portare a terra persone stremate e ridotte alla disperazione. Avevo paura”, “da giorni facevamo i turni, anche di notte, per paura che qualcuno si potesse gettare in mare. E per loro, che non sanno nuotare, significa: suicidio. Temevo il peggio. C’erano stati atti di autolesionismo”. “Mai, mai, mai nessuno deve pensare che io abbia voluto speronare la motovedetta della Finanza”, ribadisce.