venerdì, 20 Dicembre, 2024
Società

Piano Moda. Vignolini (Confartigianato): Confronto con il ministro Urso e sottosegretari Bergamotto e Bitonti sullo sviluppo di un settore strategico

Un “piano Moda” che sappia promuovere e tutelare una eccellenza planetaria come lo stile del Made in Italy. Il “Tavolo della Moda” su prospettive e investimenti si è tenuto al Ministero delle Imprese e del Made in Italy presieduto dal ministro Adolfo Urso e con la partecipazione del Viceministro Valentino Valentini, dei Sottosegretari Fausta Bergamotto e Massimo Bitonci, del Viceministro dell’Ambiente e Sovranità Energetica Vannia Gava e del sottosegretario alla Cultura Lucia Borgonzoni.
In rappresentanza di Confartigianato Moda è intervenuto il Presidente Moreno Vignolini, accompagnato dalla Responsabile nazionale Maria Luisa Rubino.

Nuove politiche per la moda

Nel suo intervento Vignolini ha espresso la necessità di programmare nuove politiche per far ripartire il comparto e di valorizzare il settore attraverso l’esaltazione del processo produttivo e non solo del prodotto, anche per arginare il fenomeno della contraffazione.
“Dobbiamo dare risposta”, ha sottolineato l’esponente di Confartigianato, “al problema della mancanza di manodopera specializzata e alla difficoltà di inserimento di nuove figure all’interno delle aziende: per incentivare, favorire l’incontro tra domanda e offerta, alleggerire il peso del costo della formazione iniziale, è necessario arricchire gli strumenti di ingresso già esistenti come il tirocinio e il contratto di apprendistato, non sottovalutando il ricollocamento di persone mature che hanno perso il lavoro e che devono necessariamente riqualificarsi, riconoscendo il ruolo formativo dell’imprenditore che proprio nelle prime fasi spende molto del suo tempo per accompagnare il neoassunto nel suo percorso di introduzione”.

Energie rinnovabili

Nel suo intervento, inoltre Vignolini ha affrontato anche il tema del caro-energia, della sostenibilità ambientale e dell’economia circolare quale leva economica: “Diventa fondamentale”, ha osservato, “rendere il nostro Paese e il più autonomo possibile dando impulso alle energie rinnovabili, all’estrazione di gas e all’autoproduzione. Un piano energia 4.0 potrebbe essere un buon incentivo per quelle imprese che decidono di adottare l’autoproduzione o efficientamento energetico”
Fisco ed economia circolare

Di fondamentale importanza resta inoltre il tema del peso del fisco in bolletta e la ripartizione degli oneri in base ai consumi, con l’auspicabile definitva eliminazione degli oneri di sistema in bolletta. “La gestione dei rifiuti e l’economia circolare sono aspetti che stanno a cuore alle aziende della moda”, ha fatto ancora presente Moreno Vignolini, “ma l’attenzione al rispetto dell’ambiente e alle produzioni ecosostenibili dovrebbero diventare un ulteriore elemento di valore aggiunto per i nostri prodotti, mentre il ritardo normativo a cui assistiamo da tempo frena sicuramente gli investimenti. Interventi mirati per le imprese o le filiere che intendono perseguire obiettivi di produzione ecosostenibile, ad esempio legata all’analisi del ciclo vita dei prodotti, potrebbe essere una spinta positiva in tal senso”, ha concluso l’esponente della Confartigianato Moda, “Gli impianti di trattamento oggi definiti Textilehub sono un esempio di quanto l’economia circolare potrebbe diventare ulteriore elemento distintivo del Made in Italy”.

Governo alleato delle imprese

Il Ministro Adolfo Urso ha presentato le azioni che il Governo sta mettendo in campo per sostenere il settore e affrontare le nuove sfide globali tra cui la concorrenza sleale e la lotta alla contraffazione. Il Ministro ha inoltre preannunciato l’adozione di incentivi per sostenere l’export puntando a politiche industriali in risposta alle nuove sfide asiatiche e statunitensi (Buy European), nonchè la riforma del settore della formazione professionale, eccellenza della filiera italiana, attraverso una riprogrammazione degli ITS e la creazione del liceo del Made in Italy. “L’industria italiana della Moda è l’emblema del Made in Italy nel mondo e rappresenta un comparto produttivo di enorme importanza per l’economia del nostro Paese e trova la sua esaltazione nella nuova denominazione del Ministero che significa una nuova e più significativa mission. La riunione di oggi arriva in un momento cruciale in cui stiamo preparando le basi di una politica industriale europea. Mercoledì sarò a Bruxelles per una serie di incontri per sostenere le posizioni dell’Italia e delle sue imprese, come le modifiche al Regolamento Ecodesign”, ha ricordato il Ministro nel suo intervento.

Puntare su risorse europee

È stata inoltre anticipata la riunione istitutiva del nuovo Comitato Interministeriale del Made in Italy nel mondo (CIMIM) che si terrà giovedì prossimo.
“Stiamo anche lavorando”, ha ricordato Urso, “per trovare nuove risorse per Transizione 4.0, dal momento che negli ultimi mesi del 2022, grazie anche all’attenzione mediatica che abbiamo dato alla misura, le domande hanno avuto una improvvisa e forte accelerazione, specialmente nel mese di dicembre 2022, portando a oltre 150.000 le imprese che hanno utilizzato gli incentivi previsti dal Piano esaurendo così i fondi disponibili”. “Grazie a questi successi”, ha concluso il ministro, “ora dobbiamo trovare altre risorse in altri capitoli. Su questo punto c’è interlocuzione costante con ministro Fitto e le istituzioni europee”.

Comparto strategico

Il comparto moda abbigliamento e tessile vede coinvolti 600 mila addetti ai lavori con quasi 100 miliardi di fatturato complessivo, la metà del fatturato europeo, con un aumento del 10% delle esportazioni. “L’Italia è oggi il terzo esportatore mondiale”, è stato ricordato durante il confronto, “con una quota di mercato del 5,3%, dopo Cina e Germania. Il sistema moda è l’avanguardia del Made in Italy e come tale va valorizzato, cosa che faremo anche nel collegato alla manovra finanziaria”.

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