sabato, 23 Novembre, 2024
Società

Patologie per il 67% della popolazione detenuta

Disturbi psichici, malattie infettive e malattie gastroenteriche. Ma anche problemi al sistema circolatorio e neoplasie. Patologie che spesso si vanno a intrecciare con dipendenze da una o più sostanze stupefacenti. Quella delle carceri è una popolazione molto particolare, che ha però diritto ad un accesso alle cure e all’assistenza farmaceutica pari a quella di tutti gli altri cittadini, e la loro Salute è un problema di Salute pubblica a cui deve fare fronte il Servizio sanitario nazionale. Di questo si è parlato al 39° Congresso nazionale di SIFO, la Società dei farmacisti ospedalieri e dei servizi farmaceutici delle aziende sanitarie, dove si è tenuto un corso precongressuale “La gestione dell’assistenza farmaceutica nel sistema penitenziario italiano” dedicato proprio a fare il punto su criticità e proposte per migliorare l’accessibilità alle cure. Un focus particolare è stato poi dedicato al problema dell’epatite C, una delle malattie infettive più diffuse nella popolazione penitenziaria.

“Il contesto carcerario è molto particolare, in primis perché si tratta di persone private della libertà personale, in secondo luogo perché per il tipo di patologie diffuse è un setting molto particolare e la gestione clinica del farmaco (che significa anche vigilanza sugli effetti collaterali dei farmaci) inevitabilmente ne è influenzata e ne risente- afferma Domenica Costantino di SIFO -. Abbiamo organizzato questo momento di confronto per discutere insieme di molti aspetti: la continuità terapeutica, i prontuari regionali, le strutture disponibili, i rapporti con i servizi del territorio (dai Sert alla Salute mentale all’Infettivologia), i rapporti tra gli operatori sanitari e i detenuti. L’obiettivo è quello di migliorare l’assistenza farmaceutica nelle carceri, soprattutto nel senso di ottenere procedure omogenee che garantiscano l’equità dell’accesso alle cure”.

A fare da quadro alla discussione uno studio realizzato dall’associazione CONOSCI che nel 2016 ha documentato lo stato di salute della popolazione nelle carceri con la partecipazione di sei Regioni e di una provincia. Uno studio approfondito su un campione di 16.000 detenuti, durato due anni, che tuttora è tra i più completi a livello europeo e non solo. I dati raccontano di una condizione patologica per il 67,5% del totale e vedono i detenuti italiani essere affetti in primis da disturbi psichici, poi malattie dell’apparato digerente e malattie infettive. Su un totale di 16.000, i detenuti che assumono almeno un farmaco sono 8.296, con una media di 2,8 farmaci per persona. Tra i più diffusi ci sono gli ansiolitici, gli antipsicotici e gli antiepilettici. (Italpress).

Condividi questo articolo:
Sponsor

Articoli correlati

La letteratura aiuta i detenuti a sentirsi vivi

Ettore Di Bartolomeo

I detenuti sono gli italiani più colti, leggono anche 15 libri all’anno

Lucrezia Cutrufo

Detenuti. Con inserimento lavorativo si contiene la recidiva

Paolo Fruncillo

Lascia un commento

Questo modulo raccoglie il tuo nome, la tua email e il tuo messaggio in modo da permetterci di tenere traccia dei commenti sul nostro sito. Per inviare il tuo commento, accetta il trattamento dei dati personali mettendo una spunta nel apposito checkbox sotto:
Usando questo form, acconsenti al trattamento dei dati ivi inseriti conformemente alla Privacy Policy de La Discussione.