Una entrata a “gamba tesa” che mette a rischio lavoro e imprese. Non è piaciuta alla Confederazione Nazionale degli Artigiani la decisione definita “paradossale e pericolosa” presa dal Consiglio dei ministri con l’ennesimo intervento sui bonus edilizi attraverso un articolo inserito nella bozza del Dl Sostegni. La nuova norma “impone il limite massimo di una sola cessione del credito per contrastare possibili frodi”.
Lavori a rischio
Per la Cna l’iniziativa presa oltre ad essere inaspettata è una “entrata a gamba tesa”, che “mette a rischio uno strumento che sembra funzionare tanto sul fronte ambientale quanto sul fronte economico”. Nei calcoli fatti dalla Confederazione la decisione penalizza soprattutto “artigiani, micro e piccole imprese che grazie ai bonus si stanno lentamente risollevando da una crisi terribile”.
Battere le frodi non le imprese
La Confederazione inoltre ci tiene ad evidenziare che le frodi vanno colpite ma non penalizzando le piccole imprese che non c’entrano co le illegalità finanziarie. “Le frodi che si stanno palesando”, sottolinea la Cna, “non hanno nulla a che fare con l’attività delle nostre piccole imprese. Contro chi viola la legge si deve intervenire con forza, ma senza penalizzare cittadini e imprese”. La Cna sottolinea anche un pericoloso paradosso “E invece l’impossibilità di una successiva cessione del credito dopo la prima è destinata a ridurre inevitabilmente la disponibilità degli intermediari a garantire crediti oltre la propria capacità di utilizzarli”.
Rivedere il testo di legge
La notizia di questa “spiacevole novità”, osserva la Cna, “sta creando disorientamento e provocando scoramento tra i proprietari e i titolari di imprese che vedono svanire la possibilità di cedere il proprio credito e quindi di realizzare i lavori programmati. E’ urgente allora che venga rivisto il testo”, chiede la Confederazione Nazionale degli Artigiani,” prima che sia pubblicato dalla Gazzetta Ufficiale, superando la restrizione di un’unica cessione del credito”.