“La correzione in negativo del Pil nel secondo trimestre conferma ampiamente la situazione di stagnazione della nostra economia, che si protrae da ormai cinque trimestri, e che potrebbe portare a chiudere l’anno a crescita zero. Uno stallo che riguarda anche i consumi delle famiglie, come conferma l’andamento dei prezzi di agosto, che crescono ad un ritmo dimezzato rispetto alla media europea”.
A sottolinearlo è l’Ufficio economico di Confesercenti commentando le rilevazioni diffuse oggi da Istat. “I segnali di arretramento dell’economia si rafforzano. Nel secondo trimestre la spesa delle famiglie ha continuato a frenare, e anche quella turistica è in rallentamento.
A luglio, poi, torna a calare anche l’occupazione, segnando la prima inversione di tendenza in cinque mesi – aggiunge -. Debole pure l’inflazione che, al netto delle tensioni stagionali, resta abbondantemente al di sotto del punto percentuale, risultato di una situazione statica sul versante della domanda e delle stesse aspettative future di inflazione. Mentre l’obiettivo del ‘2%’ della BCE rimane ancora distante, perché l’Europa è da qualche mese che non cresce e l’Italia continua ad essere il fanalino di coda”.
“Se riuscirà a costituirsi, il nuovo governo si appresta dunque a percorrere una strada lastricata di urgenze. Per non scivolare in uno scenario recessivo, la priorità deve essere un intervento mirato a rilanciare la crescita della nostra economia, che stenta a ripartire in modo preoccupante da anni e con le imprese, soprattutto quelle del commercio, che subiscono fortemente gli effetti dei consumi fermi e delle vendite in calo”, conclude Confesercenti. (Italpress)