lunedì, 16 Dicembre, 2024
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Tra G20 e COP26, il calendario degli impegni strategici nel nostro paese

La crisi di governo investe non solo la gestione dell’emergenza sanitaria, economica e sociale. Quale che sarà la soluzione del rebus politico, per il prossimo esecutivo ci sono al varco importanti eventi internazionali che l’Italia è chiamata a guidare. Addirittura per la prima volta, come è il caso del G20 (che riunisce i due terzi della popolazione mondiale e oltre l’80% del Pil), inaugurato l’1 dicembre scorso e articolato in un fitto calendario che culminerà con il vertice tra i Capi di Stato e di governo, in programma a Roma il 30 e 31 ottobre. Ma prima, sempre nell’ambito del G20, e su input della Commissione europea, l’Italia ospiterà il 21 maggio il Global Health Summit, che ha l’obiettivo di affrontare in chiave sinergica le principali sfide legate alla pandemia. Ma non è tutto. In agenda c’è anche la Cop26, la conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, che è stata organizzata dal Regno Unito in collaborazione con l’Italia.

Si terrà a Glasgow dall’1 al 12 novembre, dopo il rinvio concordato a maggio scorso per ragioni sanitarie. I tre eventi, a cominciare dalla presidenza italiana del G20 già in corso, sono finora passati in sordina a livello mediatico per cause di forza maggiore, ma rappresentano un’importante vetrina, di immagine e di sostanza, per il nostro Paese. I preparativi non si sono arrestati con la crisi di governo, ma certo è in atto un rallentamento per l’incertezza del quadro politico e le incognite su chi dovrà riprendere le redini. A dicembre scorso è stato l’ambasciatore Pietro Benassi, consigliere diplomatico dell’ormai premier dimissionario Giuseppe Conte, a illustrare le linee programmatiche del G20 (digitalizzazione, cambiamenti climatici, energie rinnovabili, commercio internazionale) e a indicare in “Persone, Pianeta, Prosperità” le parole chiave promosse dall’Italia per “guardare al di là della crisi”.

Quella sanitaria, oltre che al centro del G20 dei ministri della Salute il 5-6 settembre a Roma, sarà oggetto del Global summit di maggio per fare il punto sul contrasto alla pandemia. Quanto alla Cop26, gli organizzatori hanno tirato un sospiro di sollievo dopo l’epilogo delle trattative sulla Brexit che ha scongiurato la rottura con l’Ue. Il Regno Unito, oltretutto, quest’anno sarà a capo del G7 e, non a caso, l’ambasciatrice britannica a Roma, Jill Morris, – cessato l’allarme “no deal” – ha subito sottolineato che “la possibilità di integrare i nostri sforzi nei tre forum globali che presiederemo nel 2021, rappresenta un momento unico per i nostri due Paesi”. Alla Cop26 parteciperanno dai 35 ai 40 Paesi che, insieme con alcuni stakeholder impegnati nella lotta ai cambiamenti climatici, discuteranno le strategie per la transizione verso un modello di sviluppo sostenibile.

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