domenica, 17 Novembre, 2024
Economia

Up day, buoni spesa a costo zero per i comuni

La crisi economica determinata dalla pandemia sta avendo impatti devastanti sulle condizioni sociali di milioni di italiani. Si stimano circa 5 milioni di nuovi poveri e quattro milioni e mezzo di italiani rischiano di scivolare in una situazione di indigenza talmente grave da aprire un altro fronte: quello dell’emergenza alimentare. Lo scorso aprile, Up Day ha anticipato la posta finanziaria necessaria a dare sollievo a decine di migliaia di cittadini in condizioni di grave disagio economico, emettendo buoni alimentari solidali al prezzo di costo e con una marginalità totalmente azzerata.

In questo modo si è attivata immediatamente e oltre 30 Comuni in tutta Italia, da Torino a Bologna, da Cagliari a Latina, da Cesena a Foggia, sono stati supportati da Up Day con buoni alimentari solidali.

Up Day ritiene doveroso chiedere alle autorità competenti di ripetere tale esperienza per il tempo necessario a superare la “tempesta perfetta” che si é abbattuta sugli italiani, mettendo a disposizione, fin d’ora, tutte le sue competenze e strumenti tecnologici e finanziari.

In linea con quanto promulgato da ANSEB, l’Associazione nazionale che rappresenta le società che emettono buoni pasto e buoni spesa, Up Day si impegna a scontare l’acquisto dei buoni di almeno il 10%, ossia l’IVA applicabile al valore facciale del buono alimentare solidale, di modo che l’operazione risulti a costo zero per il Comune ordinante rispetto alla legittimazione concessa ai beneficiari assegnatari del buono; ad applicare agli esercenti già convenzionati una commissione mai superiore al 5%, anche in presenza di accordi di convenzionamento con percentuali più elevate; a convenzionare a queste condizioni e in tempi estremamente rapidi i punti vendita interessati a partecipare alla operazione solidale del Governo e/o segnalati dal Comune ordinante i buoni spesa.

Il rifinanziamento dei fondi comunali per la solidarietà alimentare è disciplinato dall’articolo 107 del decreto-legge del 19 maggio 2020 e, come chiarito anche da ANSEB, ciascun Comune ha la possibilità di acquisire buoni solidali e buoni pasto a favore delle fasce più deboli della popolazione secondo le modalità già sperimentate in precedenza.

“Mettiamo al servizio della Comunità la nostra capacità finanziaria e la cultura solidale che da sempre ci contraddistingue, per un’operazione che deve rimanere fuori dalle logiche di trattativa economica, con l’obiettivo di supportare, in un momento difficile come quello attuale, le famiglie in difficoltà”, afferma Mariacristina Bertolini, Direttore Generale e Vice Presidente Up Day. (Italpress)

Condividi questo articolo:
Sponsor

Articoli correlati

Multe. La Cassazione stoppa i Comuni: avvisi luminosi anche sulle auto allestite per i controlli di velocità

Francesco Gentile

Emergenza Coronavirus, Decaro (ANCI): “Servono misure straordinarie e urgenti per i Comuni. C’è il rischio default”

Simone Annaratone

Gdf Enna scopre 304 “furbetti” dei buoni spesa

Francesco Gentile

Lascia un commento

Questo modulo raccoglie il tuo nome, la tua email e il tuo messaggio in modo da permetterci di tenere traccia dei commenti sul nostro sito. Per inviare il tuo commento, accetta il trattamento dei dati personali mettendo una spunta nel apposito checkbox sotto:
Usando questo form, acconsenti al trattamento dei dati ivi inseriti conformemente alla Privacy Policy de La Discussione.