Il Consiglio dei Ministri ha dato il via libera ieri al decreto elezioni, che introduce una novità importante: le operazioni di voto si svolgeranno su due giorni, con seggi aperti la domenica dalle 7 alle 23 e il lunedì dalle 7 alle 15. La misura sarà già in vigore a partire dalla prossima tornata elettorale e mira a contrastare l’astensionismo, garantendo una maggiore affluenza ai seggi e facilitando la partecipazione dei cittadini. La decisione è stata presa anche in vista delle elezioni comunali, il cui primo turno è stato fissato per il 25 e 26 maggio, mentre l’election day che includerà anche i referendum, coinciderà con i ballottaggi dell’8 e 9 giugno.
Un altro tema caldo riguarda la possibilità di voto per i fuori sede, con particolare attenzione agli studenti universitari. La misura, ancora in discussione, potrebbe consentire a chi risiede temporaneamente in un’altra città per motivi di studio di esprimere il proprio voto senza dover rientrare nel comune di residenza. “La decisione di estendere il periodo di voto – si legge nella relazione illustrativa del provvedimento – è volta a rafforzare il processo democratico, offrendo ai cittadini un’ulteriore opportunità per recarsi alle urne e garantire una maggiore rappresentatività delle istituzioni”.
Riforma fiscale
Parallelamente al decreto sulle elezioni, il governo ha dato il via libera a una serie di modifiche fiscali, con l’obiettivo di rendere il sistema tributario più moderno, efficiente e meno burocratico. Il Viceministro dell’Economia, Maurizio Leo, ha spiegato l’importanza dell’intervento normativo:
“Queste misure sono un ulteriore passo avanti nella riforma fiscale avviata dall’esecutivo. Puntiamo a semplificare il sistema e a garantire maggiore chiarezza a cittadini e imprese”. Una delle principali novità è l’approvazione del Testo unico sulla riscossione, che punta a riordinare le normative fiscali, eliminando le sovrapposizioni legislative e garantendo più certezze ai contribuenti e agli operatori economici. Si tratta di un tassello essenziale nel quadro degli otto testi unici previsti dalla riforma fiscale, di cui quattro sono già stati approvati.
Le accise
All’interno del pacchetto fiscale approvato dal governo, rientra anche il Testo unico sulla riscossione e il decreto accise, che introduce un’importante novità sulla tassazione dei carburanti. L’obiettivo è ridurre gradualmente i sussidi ambientalmente dannosi, in particolare quelli che attualmente rendono il gasolio meno tassato rispetto alla benzina. La strategia adottata prevede una graduale equiparazione delle accise su gasolio e benzina, con un rialzo progressivo dell’imposta sul diesel e una corrispondente riduzione su quella applicata alla benzina.
A partire da quest’anno, e per i successivi cinque anni, il governo applicherà una variazione annuale delle accise, con un meccanismo a scalare. Nello specifico, ogni anno si procederà a un aumento delle accise sul gasolio compreso tra 1 e 1,5 centesimi di euro per litro e a una contestuale riduzione delle accise sulla benzina nella stessa misura. L’obiettivo è che, al termine del quinquennio, benzina e gasolio siano soggetti alla stessa aliquota di accisa, eliminando il vantaggio fiscale di cui il diesel ha goduto finora.
La decisione finale sulla percentuale esatta di variazione verrà stabilita anno per anno tramite un decreto interministeriale che coinvolgerà i ministeri dell’Ambiente, dell’Economia, dei Trasporti e dell’Agricoltura Una delle preoccupazioni principali legate a questa misura riguarda il possibile impatto economico sui consumatori e sui settori che utilizzano il diesel (trasporti, agricoltura, logistica). Per questo motivo, l’esecutivo ha previsto che tutti i maggiori incassi derivanti dall’aumento delle accise sul gasolio verranno destinati interamente al trasporto pubblico locale.
Tra le misure inserite nel decreto, vi è anche una normativa specifica per la produzione di vino dealcolato, che consentirà alle aziende vinicole italiane di espandersi in nuovi mercati, allineandosi alle tendenze del settore a livello internazionale.
Snellimento delle procedure
Un altro elemento rilevante della riforma riguarda la semplificazione degli adempimenti e dei versamenti fiscali. Il governo ha approvato un correttivo che introduce nuove scadenze e regole per i pagamenti. Tra le modifiche più significative, spicca la proroga al 30 settembre per l’adesione al concordato preventivo biennale, rispetto alla scadenza iniziale fissata al 31 luglio. Inoltre, per la fase sperimentale, sono stati esclusi i contribuenti che adottano il regime forfettario.
Sul fronte del contenzioso tributario, il decreto estende la possibilità di conciliazione giudiziale per tutti i ricorsi pendenti in Cassazione. Prima di questa modifica, l’istituto era applicabile solo ai procedimenti in corso dal 5 gennaio 2024, mentre ora si estende a tutte le cause in essere. Questo intervento mira a ridurre il carico processuale e a garantire incassi più rapidi per l’erario, contribuendo al raggiungimento degli obiettivi del Pnrr.
Nel settore delle dogane, il decreto prevede un allineamento delle sanzioni sui diritti di confine diversi dai dazi alle norme interne, rispondendo alle richieste delle associazioni di categoria. “Con questi interventi – ha sottolineato Leo – il governo prosegue il suo impegno nella modernizzazione del fisco, garantendo regole più chiare e competitive per il nostro Paeseù2.
Pa, cambia il sistema di selezione dei dirigenti
Un ulteriore provvedimento approvato dal Consiglio dei Ministri riguarda il mondo della Pubblica amministrazione. Il governo ha dato il via libera al cosiddetto ‘disegno di legge Merito’, voluto dal Ministro per la Pa Paolo Zangrillo.
Il nuovo sistema di selezione per l’accesso ai ruoli dirigenziali prevede un percorso di valutazione in tre fasi: esame iniziale per ottenere l’incarico temporaneo, valutazione per il rinnovo della posizione e test finale per la conferma definitiva del ruolo dirigenziale.
Il processo di selezione sarà gestito da una commissione composta da cinque membri: quattro interni all’amministrazione e un esperto esterno. A completare il team, un assessor, ovvero uno specialista nel reclutamento e nella gestione del personale.