Dal libro “Guerra o Pace”, dell’ex ministro Giulio Tremonti, una riflessione attenta sul passato e su cosa oggi la nostra civiltà rischia di perdere
Giorni tumultuosi e imprevedibili, che ci offrono la possibilità riflettere con lucidità e fermezza. Se tra la Casa Bianca del presidente Donald Trump e il leader Ucraino Volodymyr Zelensky, c’è stata una così diretta incomprensione, è il momento di agire per ridare forza alle trattative di pace, ricucire i rapporti internazionali, trovare una via d’uscita vera che possa segnare la fine di un conflitto sanguinoso quanto inutile. Siamo ad una svolta cruciale e servono proposte che tutelino tutti e, in particolare l’Italia.
L’Italia un ruolo chiave
Le parole del presidente del Consiglio Giorgia Meloni tracciano una rotta concreta. Oggi al summit di Londra, rappresentano una presa d’atto delle difficoltà e un invito a mantenere l’unità dell’Unione europea, con l’alleato Atlantico. Nel contempo Giorgia Meloni incalza i leader Ue a lavorare ancora per la sicurezza dell’Ucraina. Seguiamo le parole del premier che permettono all’Italia in uno scenario controverso di assumere un ruolo chiave. “È necessario un immediato vertice tra Stati Uniti, Stati europei e alleati per parlare in modo franco di come intendiamo affrontare le grandi sfide di oggi, a partire dall’Ucraina, che insieme abbiamo difeso in questi anni, e di quelle che saremo chiamati ad affrontare in futuro”, evidenzia Giorgia Meloni che lancia un accorato appello: “Ogni divisione dell’Occidente, ci rende tutti più deboli e favorisce chi vorrebbe vedere il declino della nostra civiltà”.
Essere coscienti dei fatti
Sono quindi tempi difficili, dove non possiamo permetterci derive ideologiche. I fatti restano i fatti, e la realtà è che abbiamo una alleanza Atlantica, il che non è una opzione, ma una verità e una scelta consolidata quanto necessaria. Sappiamo che l’Ucraina ha subito una aggressione e che l’Europa ha mantenuta salda la sua difesa, con un sostegno che il primo ministro inglese Starmer definisce “incrollabile”. Abbiamo quindi punti fermi dai quali ripartire. Possiamo farlo tenendo uniti i nostri valori di civiltà, che sono libertà, democrazia e dialogo con tutti.
Un passato che ci riguarda
Ci piace citare in questi eventi così tormentati, il nuovo libro, per le edizioni Solferino, dal titolo: “Guerra o Pace”, di Giulio Tremonti, economista, ex ministro dell’Economia, oggi presidente della Commissione Esteri della Camera, che in modo nitido osserva la complessità imprevedibile dell’oggi e la posta in gioco per l’Occidente e per l’Europa, con avvenimenti già accaduti e che ci riguardano.
Se il lettore ci permette vogliamo citare l’incipit introduttivo di “Guerra o Pace”, pagine che ci inducono a conoscere, ed avere una maggiore consapevolezza dei fatti, quelli accaduti e quelli che il futuro vorrà riservarci.
“Nel Cinquecento si verificarono quattro eventi rivoluzionari:
la scoperta dell’America; l’invenzione della stampa; l’invasione musulmana ai confini d’Europa e il primo disordine finanziario globale. L’asse geopolitico dell’Europa si spostò dall’area mediterranea a quella atlantica. Era il Mundus furiosus, come fu definito. Oggi viviamo in un’epoca altrettanto traumatica a causa di quattro fenomeni paralleli: la ‘scoperta’ dell’Asia e principalmente della Cina; l’affermazione della Rete che ci spinge verso una modernità artificiale; la guerra sul fronte orientale, dall’Ucraina al Medio Oriente, che è un unico attacco al nostro mondo occidentale.
Mentre il rischio di un disordine finanziario internazionale è alle porte a causa dell’enorme massa di debito accumulata”.
Si torni al dialogo
Ci fermiamo qui, confidiamo che nei prossimi giorni ci siano parole di equilibrio, che sia dia forza alle soluzioni più coraggiose e giuste per spegnere un conflitto, preservare la pace, la libertà e un futuro di prosperità per un mondo più giusto.