mercoledì, 18 Dicembre, 2024
Economia

Unimpresa: Pnrr, buco da 10 mld dopo le modifiche del Governo

Il documento del Centro studi di Unimpresa in merito al Pnrr fa emergere un deficit pari a dieci miliardi di euro nel Piano nazionale di ripresa e resilienza del Paese. Secondo la confederazione, infatti, mancano 9 miliardi e 420 milioni per colmare economicamente le spese per le novità introdotte dal Governo col recente decreto-legge numero 19 del 2024, a fronte di un investimento pari a 22 miliardi e 740 milioni, necessari sia per sostenere il programma RepowerEu che per realizzare nuovi progetti. Secondo Unimpresa le somme disponibili finora espressamente individuate, sono pari a soli 13 miliardi e 320 milioni e questo ‘buco’ è di fatto messo nero su bianco dallo stesso governo nella relazione tecnica che accompagna il decreto-legge 2 marzo 2024 numero 19 attualmente all’esame della Camera dei deputati per il prescritto iter di conversione in legge. “Dopo le modifiche di dicembre scorso, il Pnrr è salito a 194,4 miliardi e finora l’Italia ha incassato 112,5 miliardi pari al 58% del totale ma gli obiettivi mancanti e da completare entro il 2026 sono il 63% vale a dire 387 su 617 complessivi. Il governo deve chiarire con la massima urgenza come intende correre ai ripari per evitare di pregiudicare il complesso percorso del Pnrr e del Next Generation Eu per l’Italia. Si tratta di fatto un grande piano industriale del nostro Paese che, se condotto in porto nei tempi e nei termini previsti, condivisi con l’Europa, dovrebbero consentire alla nostra economia di compiere un salto di qualità sotto molteplici punti di vista: infrastrutture, innovazione, competitività, energia, ambiente”, ha commentato il Presidente di Unimpresa Giovanna Ferrara.

Un Piano da 194 miliardi

Secondo il Centro studi di Unimpresa, che ha elaborato dati del Parlamento e del governo, il Piano nazionale di ripresa e resilienza modificato dal governo in carica e definitivamente approvato lo scorso 8 dicembre, a oggi vale 194,4 miliardi di euro, circa 3 miliardi in più rispetto alla versione originaria. Oltre alle nuove misure del RepowerEu, le modifiche hanno riguardato anche la rimodulazione di diversi interventi già finanziati dal PNRR, nonché il definanziamento integrale (condiviso con la Commissione europea) di quest’ultimi precedentemente inseriti nel Piano e che, in sede di attuazione o rendicontazione, hanno manifestato rilevanti criticità ai fini del rispetto delle condizionalità imposte dal Piano. Finora sono stati incassati, considerando il prefinanziamento di agosto 2021 e le prime cinque rate, 112,5 miliardi grazie al completamento 230 obiettivi e traguardi.

Ripartizioni delle risorse

In particolare, le novità introdotte poche settimane fa, in linea con le modifiche al PNRR approvate a dicembre e condivise dall’Unione europea, riguardano il capitolo RepowerEu per un importo di 11 miliardi e 130 milioni e la rimodulazione di alcuni progetti o l’introduzione di nuovi obiettivi, che comportano oneri aggiuntivi per un totale pari a 11 miliardi e 610 milioni di euro. La copertura finanziaria, tuttavia, si ferma a 13 miliardi e 320 milioni suddivisa in 2 miliardi e 760 milioni per le risorse e il RepowerEu già assegnate all’Italia, 140 milioni arriveranno grazie a una migliore rivalutazione del pil, mentre 10 miliardi e 420 milioni si metteranno insieme grazie a progetti stralciati o cancellati dalla versione originaria del Pnrr. Ne consegue che il deficit di questa operazione ovvero il “buco” finanziario da colmare si attesta a 9 miliardi e 420 milioni. In termini finanziari, infine, l’Italia ha ricevuto per ora il 58% dei fondi previsti dal Piano concordato con l’Unione europea, mentre i restanti 81,9 miliardi (pari al 42%) arriveranno con altre cinque rate: due entro l’anno (giugno e dicembre), rispettivamente di 9,2 miliardi e 19,6 miliardi di euro; altre due sono in programma nel 2025 (sempre a giugno e dicembre), di 11,9 miliardi e 12,3 miliardi di euro, mentre la quinta e ultima tranche è invece prevista per giugno 2026 e sarà pari a 28,5 miliardi di euro.

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