sabato, 27 Aprile, 2024
Esteri

Gli Houthi colpiscono nave Usa. Attentato nel centro di Israele

Hamas mostra due ostaggi uccisi

Ieri mattina Hamas ha pubblicato un video con 3 ostaggi israeliani tra cui Noa Argamani, la giovane donna portata via in moto dalla festa a Re’im e due uomini, Yossi Sharabi e Itay Svirsky, che poi, in serata, in un nuovo filmato, risultano morti. Secondo il racconto di Argamani i due “sono stati uccisi in due bombardamenti israeliani separati”. E’ una spietata “guerra psicologica” risponde il Governo israeliano mentre le famiglie aumentano la pressione sul premier Netanyahu perché risolva la questione degli ostaggi. Intanto divampa la guerra per il controllo del mar Rosso e ieri i ministri italiani della Difesa e degli Esteri e il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Crosetto, Tajani e Mantovano, si sono riuniti per esaminare lo stato della crisi e per affrontare le ripercussioni che il blocco delle navi sta creando, ma anche per concordare la linea da tenere in vista del Consiglio europeo del 22 gennaio dove si discuterà della formazione di una forza navale europea dedicata alla protezione delle navi mercantili nell’area del mar Rosso. Sulla questione è intervenuto anche il Commissario europeo, Paolo Gentiloni, che ha detto di “non sottovalutare la possibilità che la tensione nel mar Rosso abbia delle conseguenze” sull’economia europea, “che per il momento non sembrano esserci ma che potrebbero” esserci “nelle prossime settimane sui prezzi dell’energia e di conseguenza sull’inflazione”.

Houthi: continueranno attacchi

Sul controllo delle rotte nel mar Rosso e quindi sul transito attraverso il Canale di Suez è in gioco tutta l’economia dell’Occidente e probabilmente sarà deciso un intervento più esteso. “Agiremo di nuovo” ha detto il primo ministro britannico Rishi Sunak, se necessario il Regno Unito non esiterà a intraprendere ulteriori azioni contro gli Houthi. Nel frattempo Mohammed Abdel Salam, portavoce ufficiale dei ribelli Houthi in Yemen, ha affermato che “gli attacchi alle navi con rotta verso Israele continueranno” e anche ieri una nave è stata colpita da un missile nel Golfo di Aden. E’ una ’bulk carrier’, Gibraltar Eagle, una portarinfuse, di proprietà americana e battente bandiera delle Isole Marshall. Il missile ha causato un incendio nella stiva, ma la nave ha continuato la navigazione. Non ci sono vittime e l’imbarcazione non ha legami con Israele. Sei petroliere hanno cambiato rotta e almeno 5 navi per il trasporto di gas liquefatto dal Qatar – tre delle quali cariche di Gnl diretto in Europa – hanno interrotto il viaggio.

Attentato a Ra’anana

Ieri un attentato con molti feriti e due morti a Ra’anana, a nord di Tel Aviv, nel centro di Israele: un’auto si è scagliata contro i passanti lungo Haharoshet Street per poi dirigersi verso Ahuza Street e travolgere civili in attesa a una fermata dei bus. Un “terrorista” ha accoltellato una donna, mentre un altro rubava un’auto per poi sferrare “attacchi” in zone diverse. Gli attentatori sono due residenti di Hebron, in Cisgiordania, e la Polizia ritiene che siano riusciti a cambiare auto per tre volte durante l’attacco. Sono Ahmed Zidat, 25 anni, e Mahmoud Zidad, 44 anni. Secondo lo Shin Bet, entrambi si trovavano illegalmente in Israele e in passato erano stati inseriti nella lista nera per essere entrati illegalmente nel Paese molte volte. Lavoravano in un autolavaggio senza un regolare permesso e anche il loro datore di lavoro è stato arrestato.

Hamas ha armi da Iran, Cina e Russia

L’esercito israeliano alleggerisce la propria presenza a Gaza. Secondo quanto ha riferito la radio militare, di quattro divisioni che operano nella Striscia; la divisione 36, che include Brigata Golani e la Brigata 188 dei carristi, torna in territorio israeliano per un periodo di riposo e di riorganizzazione. Sul terreno restano tre divisioni: la 162, che compie operazioni mirate nel nord della Striscia di Gaza; la 99, dislocata lungo il Wadi Gaza, la linea di demarcazione fra il settore nord ed il settore sud; e la 98, che opera attivamente nell’area di Khan Yunis, nel sud della Striscia. Infine secondo l’agenzia Associated Press, da un’analisi delle fotografie sulle armi utilizzate da Hamas risulta che sono tutte fabbricate da paesi come Iran, Cina, Russia, Corea del Nord e Bulgaria.

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