Con l’obiettivo di evidenziare le numerose buone pratiche del comparto agricolo, Confagricoltura ha realizzato un questionario dal titolo ‘Un’agricoltura sostenibile: quanto ne sai? News e fake news’, insieme all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza. Lo scopo dell’indagine è stato “sondare il livello di conoscenza, specialmente tra le nuove generazioni, circa i progressi, gli investimenti e le innovazioni che le aziende agricole hanno adottato per mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici e per soddisfare consumatori sempre più attenti alla sostenibilità dei sistemi di produzione e dei prodotti finali”. Tra i rispondenti la fascia di età maggiormente registrata è stata tra i 18 e i 24 anni, la fascia della cosiddetta ‘Generazione Z’.
Risposte in controtendenza
Il rapporto è stato presentato ieri durante la 26esima edizione di ‘Ecomondo’, evento di riferimento in Europa per la transizione ecologica, in corso di svolgimento a Rimini fino al 10 novembre 2023. Un importante risultato del sondaggio ‘quanto ne sai? News e fake news’ mostra che, “un’ampia maggioranza di giovani non crede che l’agricoltura sia tra i principali responsabili degli sprechi d’acqua (76%) né di quelli alimentari (87%), in controtendenza rispetto al dibattito pubblico che spesso le attribuisce tali dispersioni, per via di una diffusa ‘disinformazione’ circa la transizione green del settore primario”. “La relazione tra agricoltura e cambiamenti climatici – si legge nel comunicato stampa di Confagricoltura – infatti, è spesso foriera di notizie fuorvianti, anche a causa della scarsa comunicazione, da parte delle imprese del settore, del proprio impegno verso la sostenibilità”.
Giardi: “Incentivare una corretta comunicazione”
Dario Giardi, responsabile sostenibilità ed economia circolare di Confagricoltura, ha dichiarato: “Siamo piacevolmente colpiti dal grado di informazione delle nuove generazioni in merito all’impegno dell’agricoltura nella transizione green. Come si evince dal sondaggio di Confagricoltura con l’Università Cattolica di Piacenza, quasi 8 giovani su 10 riconoscono che il settore agro-alimentare non rientri tra le principali cause dei cambiamenti climatici, in controtendenza rispetto a quanto spesso affermato da politici e media. Tuttavia – ha aggiunto Giardi – persistono delle distorsioni, pertanto è fondamentale incentivare una corretta comunicazione delle buone pratiche in agricoltura, il settore da sempre legato a doppio filo con natura e ambiente”.
Risultati incoraggianti
“Come Università, siamo interessati alla percezione da parte dei non addetti ai lavori e in particolare dei giovani, della relazione tra agricoltura e ambiente – ha affermato Paolo Sckokai, professore di Economia agro-alimentare all’Università Cattolica di Piacenza. – Siamo consapevoli della facilità con cui certe informazioni fuorvianti possono circolare e della difficoltà oggettiva di comunicare contenuti scientifici complessi, d’altro canto riteniamo che una comunicazione corretta sia un dovere nei confronti della collettività. I risultati del sondaggio sono incoraggianti – ha evidenziato Paolo Sckokai – ora è tempo di lavorare in sinergia. Le strategie di mitigazione e adattamento da parte del comparto agricolo sono ovviamente indispensabili, ma è altrettanto importante che questo percorso sia condiviso con gli altri settori produttivi e che l’opinione pubblica possa disporre di informazioni rigorose”.