sabato, 27 Aprile, 2024
Politica

 Arlando Forlani, una vita nella Democrazia Cristiana

Mattarella: “Lascia un segno nella storia della Repubblica”. Rotondi: “Un leader che ha pagato per tutti”

Si è spento a Roma a 97 anni Arnaldo Forlani era nato a Pesaro l’8 dicembre del 1925 . Era sposato con Alma Maria, deceduta il 6 ottobre 2015 all’età di ottantasei anni. Con lei ha avuto tre figli: Alessandro, Marco e Luigi. È stato uno dei massimi esponenti nazionali del partito della Democrazia Cristiana nonché uno dei più importanti politici italiani dagli anni Settanta fino ai primi anni Novanta. Laureatosi in Giurisprudenza, la sua carriera politica inizia nel 1948 con l’incarico di segretario provinciale della Democrazia Cristiana di Pesaro e con i successivi incarichi di consigliere provinciale e consigliere comunale sempre nella sua città. Nel 1954 entra nella direzione della Democrazia Cristiana. È Segretario politico dal novembre 1969 al giugno 1973 e dal febbraio 1989 all’ottobre 1992. Nel 1980 viene eletto Presidente del Consiglio. Con Mariano Rumor a capo del suo esecutivo è alla guida del Ministero delle Partecipazioni statali; nel II governo Rumor Forlani riveste la carica di Ministro per i Rapporti con le Nazioni Unite, incarico da cui si dimette il l’11 novembre 1969 perché eletto Segretario politico della D.C. È poi Ministro della Difesa nel IV e V Governo Moro. Nel 1976, con Andreotti a Capo del suo terzo esecutivo, è nominato Ministro degli Affari esteri. In tale veste, nel luglio 1977, si reca in visita in Portogallo per esprimere l’appoggio dell’Italia alla richiesta di adesione alla CEE avanzata da Lisbona.

Conserva l’incarico alla Farnesina nel IV e V Governo Andreotti. Successivamente diviene Presidente del Consiglio nel 1980, carica che manterrà dal 18 ottobre fino al 26 maggio successivo. Nei due governi presieduti da Craxi ricopre l’incarico di Vice Presidente del Consiglio.

Durante la sua presidenza vengono scoperti gli elenchi degli aderenti alla loggia massonica P2. Forlani viene costretto a rassegnare le dimissioni. Nel 1989 diventa segretario politico della DC sostituendo Ciriaco De Mita. Durante il periodo 1989-1992 si avvia l’alleanza tra Bettino Craxi, Giulio Andreotti e lo stesso Forlani, definita CAF). La candidatura di Forlani al Quirinale sfuma nel 1992 poiché non votato dalla corrente della DC guidata da Mario Segni. Nello stesso anno il famoso CAF si scioglie.

In piena ‘Mani pulite’, nel 1992, nel processo Enimont Forlani ricevette un avviso di garanzia nell’inchiesta di Tangentopoli: venne condannato a due anni e quattro mesi di reclusione per finanziamento illecito. La pena fu sostituita con l’affidamento al servizio sociale ed espiata attraverso la collaborazione con la Caritas. Forlani ritenne ingiusta la condanna inflittagli e la accettò in spirito socratico come la sua cicuta da bere. Forlani fu invece assolto con formula piena nel 2004 nel processo per ricettazione e concussione di varie tangenti sugli appalti inerenti alle autostrade. Dopo l’espiazione della pena inflittagli nel processo per la tangente Enimont, apparirà rare volte, conducendo una vita ritirata, interrotta solo dalla presentazione di un libro nel 2009 e da alcune interviste.

Il ricordo del Capo dello Stato

La scomparsa di Forlani ha scosso il mondo della politica italiana. A poche ore dalla sua morte, in tanti lo hanno voluto ricordare. A partire dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella secondo cui è stata una personalità di spicco della Repubblica per una lunga stagione: “Lascia un segno di grande rilievo nella storia repubblicana. La formazione cattolico democratica lo ha spinto fin da giovanissimo all’impegno politico, prima nella sua Pesaro, poi assumendo funzioni sempre più rilevanti nella Democrazia Cristiana di cui è stato protagonista e leader in passaggi cruciali, non solo per il suo partito ma per l’intero Paese. La fermezza delle posizioni si univa in lui con stile di cortesia e con atteggiamento rispettoso con gli interlocutori anche di posizioni contrapposte, atteggiamenti che assumevano essi stessi un valore politico e democratico”.

Secondo Gianfranco Rotondi, presidente della fondazione Democrazia Cristiana, Forlani è stato “il più onesto dei leader democristiani, che ha pagato per tutti: spero che gli rendano omaggio in morte i tanti che lo hanno dimenticato in vita”.

Tramite twitter, il vicepresidente del Consiglio e ministro degli Esteri Antonio Tajani ricorda che Forlani ha avuto “una carriera di spicco con la quale ha segnato pagine importanti della storia politica italiana. Anche attraverso scelte coraggiose e di rottura”.

Riconoscenza e gratitudine

Triste colui che ne è stato il portavoce, Pier Ferdinando Casini: “È l’ultimo grande democristiano che ci lascia. Abbiamo un dovere di riconoscenza e di gratitudine. Lui ha avuto grandi soddisfazioni della vita pubblica, ma anche grandi amarezze, ed ha affrontato tutto con spirito cristiano”.

Per il segretario nazionale Udc Lorenzo Cesa con la scomparsa di Forlani “l’Italia perde un uomo onesto e buono, un grande servitore delle istituzioni, un grande democratico cristiano, moderato, che sapeva sempre tradurre la sua moderazione in fermezza e determinazione, quando si trattava di difendere i valori dello Scudo crociato e quando occorreva assumere scelte importanti per la vita del Paese”.

Commosso anche il ricordo di Maurizio Lupi, capo politico di Noi Moderati: “È stato un protagonista della storia politica italiana, una persona di grande spessore che faceva politica con passione e dedizione e noi vogliamo ricordarlo per questo e per l’impegno che ha messo a disposizione del Paese”.

“Spero che il Paese tributerà i giusti onori e i giusti riconoscimenti a un sincero democratico, una persona gentile, mite, animata da forti valori e grandi ideali”, le parole di Stefania Craxi, senatrice di Forza Italia e presidente della Commissione Affari esteri e difesa a Palazzo Madama.

“Ha vissuto gli anni della gloria e del declino della cosiddetta prima Repubblica’ con dignità e generosità”, ha cinguettato l’ultimo segretario del Ppi Pierluigi Castagnetti.

Per Lorenzo Guerini, deputato del Pd, Forlani è stato “protagonista di una stagione che ha visto la politica portare all’Italia crescita e sviluppo. Ne ha vissuto i lati positivi e negativi con la dignità e la misura di chi serve le istituzioni”.

‘La Discussione’ esprime il proprio cordoglio per la scomparsa di Arnaldo Forlani e si stringe intorno ai familiari in questo momento di dolore.

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