giovedì, 14 Novembre, 2024
Economia

Bella (Confcommercio): economia in stagnazione. Consumi in calo, ripresa fragile, tra inflazione e incertezze globali 

Poche luci e un’ombra che non rassicura. L’economia per la Confcommercio è in stagnazione, frutto di una ripresa flebile, di conti delle famiglie nelle fasce popolari, che sono in rosso. Di consumi che non decollano.

Economia in stagnazione

I dati della Congiuntura indicano a marzo un calo del Pil dello 0,3% su base mensile e un inflazione all’8,1% su base annua. Consumi alimentari in calo (-3,9%). Per la Confcommercio: “Continuano le incertezze sull’andamento dell’economia”.

“Il primo trimestre del 2023 si dovrebbe essere chiuso con una sostanziale stagnazione dell’economia italiana”, commenta il direttore dell’Ufficio Studi, Mariano Bella, nell’esaminare i dati della Congiuntura Confcommercio di aprile, “La stima, pure allontanando l’ipotesi della modesta recessione tecnica, non elimina le incertezze e le preoccupazioni sul prosieguo dell’anno, anche in ragione del peggiorato quadro internazionale”.

Prezzi in decelerazione

“In Italia”, puntualizza Bella, “il mercato del lavoro ha evidenziato confortanti segnali di tenuta anche a febbraio, nonostante il rallentamento dell’attività registrato tra la fine del 2022 e gennaio 2023. Questo elemento ha permesso, in termini aggregati, di contenere la perdita del potere d’acquisto subita dalle famiglie a causa dell’elevata inflazione”, osserva direttore dell’Ufficio Studi, “La variazione dei prezzi al consumo ha comunque decelerato in misura significativa dopo aver toccato il punto di massimo a novembre 2022″.

Crescita nulla

Nel mese di aprile, dopo un primo trimestre di sostanziale stasi, “la variazione nulla pur evitando la recessione tecnica indica un significativo rallentamento nel percorso di recupero iniziato nel primo trimestre del 2021”, osserva la Confcommercio, “si dovrebbero essere consolidati i moderati segnali di risveglio dell’attività economica”. “Nel mese in corso il Pil è atteso registrare una variazione congiunturale dello 0,3%. Su base annua la crescita sarebbe nulla”, sottolinea Bella.

Lontani dai livelli pre Covid

A marzo 2023 l’Indicatore dei Consumi Confcommercio (ICC) ha evidenziato un incremento dell’1,1% sullo stesso mese del 2022. “Il dato è sintesi di un aumento della domanda per i servizi (+5,8%) e di una flessione di quella relativa ai beni (-0,4%)”, calcola la Confcommercio, “La volontà delle famiglie di tornare a livelli di consumo precedenti il 2020, soprattutto per le voci di spesa alle quali sono state costrette a rinunciare in modo non volontario per molti mesi, ha permesso di mantenere in terreno positivo la variazione della domanda in questa prima parte del 2023”. “I consumi delle famiglie in volume”, conclude Mariano Bella, “calcolati nella metrica dell’Icc rimangono ancora distanti dai livelli pre-Covid, ai quali presumibilmente si potrà tornare solo nella seconda parte del 2024”.

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