Come disincagliare i crediti che spettano alle imprese edili. Un piano concordato con il Governo sul quale puntano le associazioni dell’artigianato. Gli obiettivi sono stati presentati
dalle organizzazioni delle piccole imprese Cna e Confartigianato che hanno incontrato il vice ministro dell’economia Maurizio Leo insieme al Direttore dell’Agenzia delle Entrate Ernesto Maria Ruffini, per sollecitare una soluzione efficace e definitiva rispetto all’emergenza dei crediti incagliati nei cassetti fiscali delle imprese.
Definire lo stock dei crediti
“Secondo le due associazioni l’apprezzabile volontà del Governo di favorire la ripresa degli acquisti”, sottolineano le Associazioni, “da parte del sistema bancario e assicurativo, sfruttando i margini esistenti di capienza fiscale, potrebbe non essere sufficiente a dare risposte positive agli artigiani e piccole imprese. Propongono una precisa perimetrazione dei crediti incagliati da più tempo e di minori dimensioni che potrà far emergere che lo stock ha dimensioni contenute e gestibili con un intervento diretto da parte dello Stato”.
Necessari tempi rapidi
Cna e Confartigianato ribadiscono che è stato chiesto, ancora una volta, al Governo di assumere impegni precisi, da definire in tempi rapidi, per dare certezza alle imprese con una soluzione alla grave situazione provocata dai crediti incagliati.
“L’incontro è stata anche l’occasione per discutere delle possibili modifiche al Decreto Legge n. 11. In particolare, Confartigianato e Cna” sostengono le due Organizzazioni, “giudicano positivamente la disponibilità del Governo a ipotesi di correttivi in materia di cedibilità dei crediti per gli interventi realizzati nelle zone del sisma e per quelli non assistiti da Cila in quanto di edilizia libera. Positiva”, infine, “la valutazione per quanto riguarda la fruibilità in un lasso temporale più ampio dei crediti oggi ripartibili in 4/5 anni e per l’applicazione del 110% per le spese sostenute sino al 30 giugno 2023 anziché 31 marzo 2023 per gli interventi su unità immobiliari unifamiliari”.