venerdì, 19 Aprile, 2024
Politica

Meloni a Von der Leyen: aggiornare il Pnrr. Confermati gli impegni su Ucraina e Nato

Mes e migranti al Consiglio europeo di febbraio. Il ricordo di David Sassoli e l’incontro con Prodi

Nessuna rottura con l’Europa, il premier Giorgia Meloni ci tiene a marciare in sintonia con le indicazioni di Bruxelles. Una scelta di realismo istituzionale in una quadro di incertezze economiche e geo politiche. Le note finali dell’incontro tenuto a Palazzo Chigi tra il presidente del Consiglio italiano e il Presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, combaciano nel segno di colloqui positivi, testimonianza di un feeling tra le due personalità. Sinergia che avrà modo di esprimersi nei ravvicinati appuntamenti del Consiglio europeo straordinario in programma il 9 e 10 febbraio, con dossier caldi su economia, inflazione e migranti.

Foto, sorrisi e nodi da sciogliere

“Un piacere incontrare Giorgia Meloni a Roma. In vista della prossima riunione del Consiglio europeo”, conferma Von der Leyen, “abbiamo discusso di come: continuare a sostenere l’Ucraina; garantire un’energia sicura e accessibile; aumentare la competitività dell’industria dell’Ue; fare progressi sul Patto per la migrazione Abbiamo anche discusso dell’implementazione del Pnrr in Italia”.

Una “ottima occasione”

Stessa musica da parte di Palazzo Chigi che rilancia parlando di “ottima occasione”.
“Dopo il colloquio a Bruxelles in occasione della prima visita all’estero da Presidente del Consiglio, l’incontro odierno, svoltosi con la partecipazione del Ministro Raffaele Fitto, ha rappresentato un’ottima occasione per uno scambio di vedute in preparazione del Consiglio Europeo straordinario del 9-10 febbraio dedicato in particolare all’economia e alla migrazione. Nel corso dell’incontro”, puntualizza la nota del Governo italiano, “è stato inoltre riaffermato l’impegno del Governo italiano sul Pnrr. e condivisa la condanna per gli atti violenti in Brasile, oltre che la solidarietà alle istituzioni democratiche del Paese”. Il rapporto tra Italia e Unione appare ancora più intenso nel dare sostegni all’Ucraina contro l’invasione della Russia. E, soprattutto, nel rivendicare posizioni di assoluta lealtà all’alleanza Atlantica. Giorgia Meloni e Ursula Von der Leyen, hanno tra altro “espresso soddisfazione” per la firma, prevista oggi a Bruxelles della Dichiarazione congiunta Ue-Nato.

Pnrr, inflazione e migranti

Le dichiarazioni ufficiali non entrano nel merito delle decisioni, ma fanno capire che i punti caldi per l’Italia restano i tempi di realizzazione del Piano nazionale di ripresa, la ricollocazione dei migranti salvati in mare, e l’attuazione del Meccanismo europeo di stabilità. Lo “scambio di vedute”, è stato, tuttavia, positivo ad iniziare dalle aperture sul Piano nazionale di ripresa. L’Italia ha centrato gli obiettivi previsti nel 2022 ma per il 2023, – alla luce degli effetti della guerra in Ucraina e il balzo dell’infrazione con il caro energia -, chiede più tempo per i nuovi progetti da realizzare. Secondo ciò che è emerso dal colloquio, il Governo ha necessità di gestire meglio le risorse Pnrr che deve ancora spendere.
La data limite della attuazione del programma Next Generation per Bruxelles è il 2026 mentre Roma chiede di andare oltre. Forse il premier Meloni e il ministro Fitto non otterranno un allungamento dei tempi, tuttavia, potranno ottenere di modificare alcuni punti del Piano, che secondo Palazzo Chigi devono essere adeguati alla nuova realtà. In questo quadro si colloca un problema storico per l’Italia, quello di non riuscire a spendere i fondi Ue, i motivi sono noti: da una Pubblica amministrazione non sempre capace di seguire i ritmi europei, una burocrazia lenta e inefficiente, i ritardi strutturali di molte aree del Paese.

Pnrr, i ritocchi concessi

L’Italia per il 2023 attende che la Commissione dia la sua valutazione sulla richiesta della terza tranche di fondi Pnrr. Il problema sarà su come saranno “assorbite” le nuove risorse economiche. Progetti e cantieri sono assediati dai rincari dovuti all’inflazione e ai costi maggiorati delle materie prime. Un tema che non trova l’Italia isolata. Altri Paesi con stessi problemi chiedono una rinegoziazione dei fondi. L’accordo potrebbe esserci e ieri è subentrata una nota di ottimismo, se non ci saranno variazioni nelle riforme e nei macro obiettivi stabiliti tra l’Italia e l’Unione per il Next Generation, allora sarà possibile ridiscutere alcuni aspetti del Pnrr. Su questo punto l’incontro si è rivelato positivo.

Ciò che è rimasto fuori

L’incontro tra Giorgia Meloni e il Presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, come certifica Palazzo Chigi è durato “un’ora e un quarto”, il tempo per un faccia a faccia, circostanziato su pochi temi. Fuori è rimasto il Meccanismo europeo di stabilità (Mes). Si tratta di una questione sensibile e controversa che vede in particolare il presidente del Consiglio contraria alla attuazione del Meccanismo che prevede una assistenza con molti vincoli rivolta ai Paesi della zona euro che si trovano di fronte o rischiano di dover affrontare difficoltà finanziarie. L’Italia è rimasta isolata. Dopo la Germania, siamo l’unico Paese a non aver ancora ratificato la riforma del Fondo Salvi-Stati. Secondo gli analisti non si intravvedono possibilità di modificare le regole come vorrebbe il governo italiano.

I dossier caldi: Mes e aiuti

L’incontro bilaterale tra la premier italiana e la presidente della Commissione Ue, hanno lambito questioni che saranno all’ordine del giorno del prossimo Consiglio europeo del 9 e 10 febbraio. Tra questi come ridurre l’inflazione e soprattutto come competere con il sistema di aiuti che l’America concede alle imprese. Per la Von der Leyen è necessario creare un Inflaction Reduction Act europeo in risposta alle legge sull’inflazione americana. Bruxelles prevede per i Paesi membri un regime agevolato per gli aiuti di Stato e un fondo di sovranità a protezione dell’industria. Ma sempre con l’attenzione rivolta ai progetti di un Green Deal.

La posizione di Roma è di apertura ma anche di diffidenza con gli aiuti di Stato, ogni Paese potrebbe fare a modo suo secondo le proprie convenienze a danno di altri. Un controsenso in ambito di ruolo e solidarietà europei. Infine a febbraio nel Consiglio europeo si discuterà di migrazione. Giorgia Meloni ha ribadito la posizione del Governo, ossia che non c’è mai stata divergenza tra Italia e Ue: i migranti in mare devono essere salvati. Tuttavia non può essere solo l’Italia a farsi carico di salvataggio e accoglienza. Il nodo rimane i ricollocamenti, sul quale l’Italia chiede, tra l’altro, più responsabilità da parte degli Stati che finanziano le Ong che operano nel Mediterraneo.

L’omaggio a David Sassoli

Ursula von der Leyen ha voluto rendere omaggio a David Sassoli, intervenendo al Teatro Quirino alla presentazione del libro ‘La saggezza e l’audacia’, che raccoglie i discorsi dell’ex presidente dell’Eurocamera. Ursula von der Leyen ripetutamente interrotta dagli applausi in sala,  ha ricordato: “C’ero in tante occasioni in cui ha parlato ma ce n’è una che non posso dimenticare. Nell’estate del 2021 andai con lui a Fossoli, il suo discorso fu una lettera d’amore all’Ue. Tutta la visita a Fossoli mi commosse, David aveva una speciale connessione con questo luogo. Mi portò al campo di concentramento, incontrammo i sopravvissuti e i figli delle vittime. E durante la commemorazione David ruppe il protocollo e prese la mia mano, un semplice gesto di unità che vale milioni di parole”, ha spiegato von der Leyen. “È stato un uomo con la passione per la democrazia e l’Europa. Lui pensava che il nostro dovere era essere vigili, e agiva da guardiano della democrazia. David credeva che la democrazia europea poteva garantire diritti ad un numero crescente di persone. David sapeva ascoltare ma anche guidare”, ha sottolineato. “David era un grande oratore e anche un grande politico, che faceva politica per passione e non per potere. Era un uomo gentile e coraggioso, il presidente buono”.

Prodi e l’università del Mediterraneo

La presidente Ue ha inoltre tenuto un incontro bilaterale con Romano Prodi che dal 1999 al 2004 guidò proprio la Commissione Ue.
L’incontro, che si è svolto in un albergo romano è durato circa un’ora, per parlare, come puntualizza una nota stampa, di priorità che sono “nell’interesse dell’Italia e dell’Europa”. “È stato un piacere scambiare opinioni con il mio predecessore Romano Prodi”, scrive su Twitter la presidente della Commissione europea, “la cui passione per l’Europa è davvero stimolante. Apprezzo il suo saggio contributo al dibattito europeo. Sono ansiosa di continuare a discutere della sua idea di riunire le università del Mediterraneo”.

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