Cresce la convergenza tra contraffazione online, reati finanziari e cybercrime a causa dell’aumento dei domini online fraudolenti, dei furti di identità e delle transizioni venditori-acquirenti su web di prodotti contraffatti. È stato questo uno dei i temi al centro della conferenza finale del progetto FATA (From Awareness To Action), tenutasi presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore, a cui hanno partecipato esperti di Transcrime, dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, del ministero dell’Interno, della Direzione Centrale della Polizia Criminale, del Servizio Analisi Criminale,del ministero dello Sviluppo Economico e della Guardia di Finanza.
I relatori hanno fornito numerosi dati e casi studio che aiutano a capire l’evoluzione della contraffazione online. Ad esempio, nel 2019 è stato registrato un aumento del 171% rispetto al 2016 degli account Instagram utilizzati per vendere prodotti contraffatti (Stroppa et al. 2019) che pubblicizzano link esterni a siti web proprietari che, ancora una volta, vengono utilizzati per la diffusione di malware. Sempre più centrale la presenza di influencer che promuovono prodotti contraffatti, soprattutto su social media e app di messaggistica, fungendo da intermediari per i produttori di questi beni.
Numerose le indagini a livello nazionale ed internazionale, approfondite all’interno del report finale, che hanno dimostrato questi nuovi schemi criminali e modi operandi: come l’operazione Right Time della Guardia di Finanza, che ha rivelato l’uso di società di comodo create per occultare la vendita online di orologi contraffatti; oppure Bologna Luxury, in cui una giovane influencer faceva da tramite su social media tra produttori di beni contraffatti in Cina e consumatori finali in Italia; o anche Pinar, coordinata da Europol, che ha fatto luce sui metodi avanzati di riciclaggio usati per ripulire i proventi da un’organizzazione dedita alla vendita di prodotti contraffatti.
In aumento anche il furto di credenziali ed account sulle piattaforme online attraverso schemi di Account Takeover (+347% tra 2018 e 2019 secondo TransUnion 2020) e le frodi nei metodi di pagamento, la diffusione di malware e il furto d’identità tramite tecniche di phishing oppure e-skimming, come rilevato anche da una recente analisi dell’EUIPO (2021) in cui circa il 49% di 1000 domini web fraudolenti analizzati, relativi a 20 titolari di diritti di proprietà intellettuale, veniva utilizzato non solo per vendere prodotti contraffatti ma anche per sottrarre dati di pagamento e di navigazione degli utenti.