sabato, 4 Maggio, 2024
Salute

“Baby Blues” per 70% madri

“La depressione post partum non viene riconosciuta ed è troppo spesso negata sia dalle neo mamme sia dalla famiglia che invece deve assolutamente vigilare su ogni donna dopo il parto e non banalizzare mai anche quello che può apparire come un periodo di tristezza. Dietro può esserci qualcosa di più profondo che prima o poi esploderà”.

Lo afferma Paola Vinciguerra, psicologa, psicoterapeuta, presidente dell’Eurodap, Associazione Europea Disturbi da Attacchi di Panico e Direttore Scientifico di Bioequilibrium commentando il caso della donna di 26 anni che ha ucciso il figlioletto di tre mesi gettandolo a terra. In Italia ogni anno 100 mila donne sono colpite dalla depressione post-partum. “Oltre il 70% delle madri, nei giorni immediatamente successivi al parto, manifesta sintomi leggeri di depressione in una forma definita baby blues, con riferimento allo stato di malinconia (blues) che caratterizza il fenomeno – spiega Vinciguerra -. Ben più gravi e duraturi sono i sintomi della depressione post-partum che possono perdurare anche molti mesi”.

“I sintomi sono e possono includere un forte abbassamento dell’umore con una tristezza intensa e costante, disperazione, sconforto, angoscia, sensazione di stanchezza estrema, perdita di interesse per il bambino appena nato, o preoccupazioni ingiustificate per il benessere del neonato, difficoltà di concentrazione – aggiunge -, difficoltà a decidere, facile irritabilità con aggressività ed atteggiamenti ostili, confusione, crisi di pianto molto frequenti, incapacità a far fronte alle necessità elementari, senso di colpa, di inadeguatezza, disinteresse per la famiglia, per il marito o compagno, perdita della libido, pensieri negativi. Questi sintomi sono spesso accompagnati da cefalee persistenti, palpitazioni, insonnia, incubi notturni e attacchi di panico”. Secondo la psicoterapeuta “nei casi più gravi di depressione post- partum la donna può subire uno scivolamento psicotico e la depressione si trasforma in psicosi post-partum. Questa è la forma più grave di depressione e richiede misure mediche tempestive. I sintomi comprendono stati di agitazione, confusione, pessimismo, disagio sociale, insonnia, paranoia, allucinazioni, tendenze suicide o omicide nei confronti del bambino”.

Diversi possono essere i fattori che contribuiscono all’insorgere di questo disturbo: problemi ormonali, età della mamma e variabili psico-sociali. È più a rischio – secondo l’esperta – una donna giovane, single, con gravidanza non desiderata o inaspettata, con problemi di relazione coniugale, con inadeguato supporto sociale, con eventi di vita stressanti e con precedenti aborti. “Ovviamente – aggiunge Vinciguerra – una donna che ha già sofferto di depressione è molto a rischio. Le cure possono consistere nella psicoterapia e nella partecipazione a terapie di gruppo con donne che manifestano la stessa sintomatologia e nell’assunzione di ansiolitici e antidepressivi sotto controllo medico e sospendendo l’eventuale allattamento. È comunque consigliabile per tutte le neo mamme frequentare dei corsi post-partum”. (Italpress).

Condividi questo articolo:
Sponsor

Articoli correlati

Prove crescenti collegano l’uso di marijuana ai rischi per la salute mentale nei giovani

Federico Tremarco

Pandemia: causa Covid il 16,5% della popolazione con sintomi di depressione

Francesco Gentile

“Out of the Black”, campagna contro la depressione

Lorenzo Romeo

Lascia un commento

Questo modulo raccoglie il tuo nome, la tua email e il tuo messaggio in modo da permetterci di tenere traccia dei commenti sul nostro sito. Per inviare il tuo commento, accetta il trattamento dei dati personali mettendo una spunta nel apposito checkbox sotto:
Usando questo form, acconsenti al trattamento dei dati ivi inseriti conformemente alla Privacy Policy de La Discussione.