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Carburante, costi calmierati e credito d’imposta. Confartigianato: il Governo accolga le richieste, le piccole imprese ora vanno aiutate

sabato, 12 Marzo 2022
1 minuto di lettura

Attenzione delle Associazioni di categoria rivolta alle prossime decisioni del Governo su energia, caro carburante e sostegni alle imprese. A sottolineare le difficoltà è la Confartigianato che ricorda come i rincari dell’energia si sono abbattuti sulle piccole imprese con un peso insostenibile.

Micro attività alla chiusura

Nel primo trimestre 2022, calcola la Confederazione, un chilovattora di energia elettrica, per la sola materia prima, costa a una micro impresa il 360% in più rispetto all’anno scorso e un metro cubo di gas naturale il 336% in più. Il prezzo del gasolio alla pompa ha subito un aumento tendenziale del 45,1% al 10 marzo, con un’impennata del 20% dal 22 febbraio ad oggi.

Sostegni per le imprese

Per la Confederazione ora servono aiuti e impegno concreto. “C’è la necessità di mantenere le apprezzabili misure di sostegno diretto alle imprese, ma consentendo anche alle piccole imprese di accedere al credito d’imposta per energia e gas previsto per le aziende energivore”. Nel contempo sollecita la Confartigianato, deve esserci “l’impegno a costruire le condizioni per una progressiva autosufficienza, diversificando le fonti di approvvigionamento energetico e ampliando la produzione nazionale, anche puntando sulle energie rinnovabili e sui sistemi di generazione distribuita”.

Trasporto, credito d’imposta

Sul fronte delle imprese di trasporto merci, costrette addirittura a spegnere i motori per non lavorare in perdita a causa dei rincari vertiginosi del gasolio, Confartigianato, propone in una nota, “ritiene indispensabile introdurre un credito d’imposta sul prezzo industriale del gasolio, misura straordinaria per calmierare il maggior costo del carburante e garantire a migliaia di operatori dell’autotrasporto di recuperare almeno una quota dei maggiori costi”.

Le proposte

Confartigianato chiede un credito d’imposta sull’acquisto dei carburanti da autotrazione nella misura del 30% del costo della materia prima al netto dell’Iva, l’introduzione, nei contratti di trasporto, di una clausola di adeguamento dei costi di trasporto al costo del carburante, l’introduzione del cosiddetto “carburante professionale”, con prezzo calmierato alla pompa, come già avviene per il carburante agricolo.

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