domenica, 22 Dicembre, 2024
Cultura

RomaFF16, un’edizione speciale all’insegna di coraggio e speranza

La Festa del Cinema di Roma, quest’anno, ha fatto rivivere al suo pubblico la magia: è il cinema, di solito denso di effetti speciali, patinato e chimerico, a darci un assaggio di normalità.

La manifestazione è stata la prima, infatti, a poter aprire le sale al pubblico nella loro totalità. Dopo le misure di contenimento dello scorso anno, con le quali si era disposta la chiusura prima, e la capienza ridotta delle sale poi, a pochi giorni dall’inizio della sedicesima edizione è arrivata la notizia: il Consiglio dei Ministri approva il provvedimento all’unanimità e si dà il via libera per la capienza al cento per cento dei luoghi di cultura a partire dall’11 ottobre.

Un po’ di respiro, di cui beneficia anche la manifestazione capitolina che può spalancare, come di consueto, le sue porte a ospiti nazionali e internazionali – l’emozione di vedere il regista pulp Quentin Tarantino e il visionario Tim Burton sfilare sul red carpet e ricevere il premio alla carriera – e ancora, gli incontri ravvicinati con il pubblico e i cambiamenti che la pandemia ha innescato.

I film attesi di un’edizione speciale

È stato un anno di cambiamento, di cui anche il cinema ha dovuto prendere coscienza. Così, oltre alle anteprime di film straordinari che a breve arricchiranno il cartellone delle sale cinematografiche in Italia e all’estero, si raccontano anche storie che hanno bisogno di tempi più dilatati, comodi, per essere indagate. Si sceglie di accogliere le serie tv, che per quasi due anni hanno accompagnato il pubblico nella sua quotidianità.

Un’edizione in cui si è dato spazio alla musica e si è respirato tanto cinema italiano, raccontando storie di artisti come Monica Vitti con il documentario “Vitti d’arte, Vitti d’amore” di Fabrizio Corallo, Caterina Caselli con la biografia “Caterina Caselli. Una vita, cento vite” di Renato De Maria Gigi Proietti con il lavoro di Edoardo Leo “Luigi Proietti detto Gigi”.

Tra i film italiani, Pif con “E noi come stronzi rimanemmo a guardare e “L’Arminuta” di Giuseppe Bonito, trasposizione dell’omonimo romanzo di Donatella Di Pietrantoni. E ancora “I fratelli De Filippo” di Sergio Rubini, che fa luce sulle vicende di una famiglia allargata, insolita per quegli anni. E film stranieri molto attesi dal pubblico, come “Eternals” di Chloe Zhaoche vede nel cast Angelina JolieSalma Hayek, Kit Harington, Richard Madden e tanti altri, e “Cyrano” di Joe Wright. “Gli Occhi di Tammy Faye” diretto da Michael Showalter, “Passing” di Rebecca Hall, “Les jeunes amants” di Carine Tardieu.

E ancora “C’mon C’mon” di Mike Mills che scava nel rapporto tra adulti e bambini con Joaquin Phoenix; “Promises” di Amanda Sthers con protagonisti Pierfrancesco Favino, Kelly Reilly e Jean Reno. E “Mothering Sunday” con gli interpreti Josh O’Conner, Olivia Colman, Colin Firt.

L’ultima giornata, un grido di speranza

Un’edizione in cui, per caso o consapevolmente, sono andate in scena storie di dolore e di coraggio, e nella giornata conclusiva ha premiato una di queste: “Mediterráneo (Open Arms – La legge del mare)” di Marcel Barrena che si aggiudica il “Premio del Pubblico FS”.

La fine della 16esima edizione, ha coinciso  proprio con la prima Giornata nazionale dello spettacolo, una celebrazione simbolica che, come ha dichiarato il ministro Dario Franceschini, arriva “nel momento in cui i luoghi dello spettacolo cominciano a ripopolarsi”, a un anno esatto dal DPCM 24 ottobre 2020 che ne ha sancito la chiusura.

Ed è proprio in occasione di questa manifestazione che Elisabetta Casellati, presidente del Senato, ha ricordato il valore della cultura e dello spettacolo, “non solamente un arricchimento di carattere personale, uno scambio con il pubblico e un ponte tra i popoli, ma anche uno straordinario moltiplicatore di PIL per l’indotto che producono”, lanciando un monito: “investire sullo spettacolo deve essere una comune priorità politica e culturale di oggi e di domani. Dare risorse ed energie a questo settore significa alimentare quell’economia della creatività che è una delle dimensioni più vitali e promettenti del Sistema Paese”.

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