“Il mercato italiano, ancora su livelli di oltre il 20% inferiori rispetto al pre-Covid, rimane purtroppo attestato alla quarta posizione in Europa, dopo aver occupato per anni la seconda e poi la terza. La penetrazione dell’auto ricaricabile cresce anche in Italia, ma lo fa su volumi in caduta libera, e il gap verso gli altri principali mercati resta molto ampio anche in termini percentuali. Le previsioni di mercato totale per il 2021 si aggirano intorno al milione e mezzo di immatricolazioni, e quelle per il 2022 non lo superano di molto”.
Così Andrea Cardinali, direttore generale dell’Unrae, commentando i dati sulle immatricolazioni in Europa. “In questa situazione, il supporto alla domanda di vetture a basse, bassissime e zero emissioni rimane indispensabile per portare avanti la transizione ecologica già avviata”, aggiunge.
“Prendiamo atto in queste ore dell’ulteriore rifinanziamento degli incentivi per autovetture nuove e usate e per veicoli commerciali, inserito nel Dl fiscale che, però, visti gli stanziamenti, non arriverà a fine anno e, quindi, ancora una volta si dimostrerà insufficiente. Auspichiamo, invece, che la prossima Legge di Bilancio possa costituire l’occasione per prevedere fondi strutturali triennali, evitando i continui ‘stop & go’.
Una misura così formulata – osserva – fornirebbe a operatori, consumatori e aziende clienti (in qualunque settore) regole chiare, certe e stabili per poter pianificare le loro scelte. Inoltre, un solido piano di sostegno consentirebbe di raggiungere gli ambiziosissimi obiettivi europei di decarbonizzazione, e di disinnescare quella bomba ecologica che è il nostro parco circolante. Questo vale non solo per gli incentivi ma anche per le infrastrutture di ricarica pubbliche, fortemente arretrate rispetto ai partner europei: serve un chiaro programma per lo sviluppo di una rete di potenza adeguata, capillare in area urbana ed extraurbana, omogenea sul territorio, con colonnine HPC in sede autostradale”, conclude Cardinali.