giovedì, 26 Dicembre, 2024

Considerazioni inattuali

Considerazioni inattuali

Il peso della leggerezza

Maria Sole Sanasi d'Arpe
Nella Domenica d’agosto di Luciano Emmer «il trasferimento dell’esperienza neorealistica nella commedia di costume» avviene nel 1950 – nel dopoguerra, nel clima ruvido della Roma più genuina, che necessita forse come mai prima di grande leggerezza: rappresentata dall’estate, dalle vicende sentimentali che si intrecciano tra la capitale e il lido di Ostia. All’epoca i detrattori ed esclusivi sostenitori del cinema impegnato civilmente...
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Le guerre di Troia

Maria Sole Sanasi d'Arpe
La mentalità patriarcale foce della sua cultura più viscerale e radicata nelle nostre anime quasi fosse un fiume in secca cui continuiamo imperterriti ad attingere, fingendo di poter ancora trovare dell’acqua – ci impone di identificare con il genere alcune qualità; o alcune ingiurie, ça va sans dire. Quelle che hanno sempre fatto parte in un certo senso della tradizione popolare e che, inutile cercare...
Considerazioni inattuali

L’eterno cambiamento

Maria Sole Sanasi d'Arpe
“Le gambe sull’asfalto di Roma nel vento di mare, di pini nel nostro anno tra la guerra e il duemila” si muovono nell’estate del 1950, da cui il brano prende il titolo – mentre, passando da Piazza Farnese, associo queste parole ascoltate in musica infinite volte all’atmosfera rarefatta e densa al contempo del caldo umido che perdura da mattina a sera...
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Sporchi di profondità

Maria Sole Sanasi d'Arpe
La lotta forse sempiterna e al contempo più ostinata cui profondere energie, è quella con noi stessi. Quella capace di originare i fraintendimenti tra noi e gli altri, di innalzare muri sempre più spessi e più profondamente radicati nel terreno, senza avere idea di come riemergere in superficie. Infatti non sempre profondità significa l’armonia della sostanza: a volte è il...
Considerazioni inattuali

Gli occhi dello specchio

Maria Sole Sanasi d'Arpe
“Occhi – e nient’altro. Occhi – e il resto a parte. Quest’altro resto era poco: praticamente niente” scriveva la Cvetaeva in Una serata non terrestre; riportandomi nella loro irrealtà: nel mondo immaginifico che risiede negli occhi. Non in tutti gli occhi, naturalmente. Ma ne esistono alcune paia di specie rara: io preferisco quelli grandi ed aperti verso gli altri e...
Considerazioni inattuali

Il bi-sogno

Maria Sole Sanasi d'Arpe
E’ un fatto intuitivo ed involontario: irriflesso; quello di avvertire un bisogno, che nulla ha a che fare con l’istintività, né con i suoi impulsi: è piuttosto la necessità dell’altro, sedimentata nello spirito e pure nella carne. Si tratta forse dell’unico genere di bisogno che escluda da sé qualsiasi forma di superficialità: anzi, si compone di sostanza. Perché quando il...
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L’unione impossibile

Maria Sole Sanasi d'Arpe
Nel Matrimonio del cielo e dell’inferno William Blake scrisse, rivolgendosi ai più puri: “Sii sempre pronto a dire ciò che pensi e il meschino ti eviterà”. Non è un caso, credo, che il termine tradotto sia proprio questo; quasi a sottolineare la pochezza in netto contrasto con la maestà grandiosa della verità del pensiero. Non avevo riflettuto su un concetto...
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Il valore del processo

Maria Sole Sanasi d'Arpe
Siamo cresciuti in un sistema caratterizzato dall’univoco ed indissolubile comandamento del raggiungimento del risultato, che annulli completamente il suo mezzo; dell’ultimo fine in quanto tale, a discapito del procedimento. Ci hanno insegnato che il processo tramite cui raggiungere uno scopo non ha nessun valore se quello stesso scopo viene raggiunto. In sostanza il come non importa: in qualunque modo si...
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Il corpo della città

Maria Sole Sanasi d'Arpe
A giugno guardiamo la pioggia come una sorta di fenomeno paranormale, come fosse sempre la prima volta, soprattutto qui a Roma. Eppure proprio qui la pioggia di giugno arriva quasi sempre prima della metà del mese e sotto forma di diluvio tropicale: con l’umido dell’aria che permane caldo e denso ma sudato, come se l’asfalto fosse pelle, la pelle della...
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Per noi incompresi

Maria Sole Sanasi d'Arpe
Spesso mi sono domandata – e troppo spesso senza venirne a capo – perché i più fastidiosi fraintendimenti nascessero proprio tra chi avrebbe avuto invece maggiore urgenza d’intendersi; perché la necessità che qualcuno che stimiamo ci comprenda, resti quasi sempre sospesa senza la risoluzione di cui avremmo bisogno. Augurandoci che l’altro avverta il nostro stesso stato d’animo: in un comune sentire....