La tomba di Tutankhamon – scoperta nel novembre 1922 dal disegnatore inglese divenuto egittologo Howard Carter e dal suo mecenate, l’aristocratico di Highclere, Lord Carnarvon – conteneva un ricco tesoro di 5398 oggetti!
Tra questi figurano molti pezzi di mobili, letti, poltrone, sgabelli e… poggiatesta. Nell’antichità, questo accessorio indispensabile per il sonno era chiamato wrs (ors). E, se la sua ergonomia non è in linea con la nostra attuale concezione del comfort notturno, bisogna ricordare che Gli antichi egiziani di solito dormivano sul lato, da qui l’importanza del poggiatesta che sollevava la testa sopra il livello del letto, come si legge nei documenti conservato presso la Biblioteca Alessandrina Bibalex.
Christian Leblanc aggiunge quella precisione che non manca di fascino: A volte vengono chiamati ‘supporti di sogni’. Su alcuni, scoperti in particolare a Deir el-Medineh, vi si può leggere l’auspicio o il desiderio di un buon sonno (sedjer nefer)”.
Altri, come Christiane Ziegler ci consegna questa interessante analisi: “Usato nella vita corrente il poggiatesta assumeva un significato simbolico una volta depositato nella tomba. La sua figura incurvata evoca l’orizzonte; diventa pegno di vita eterna per il defunto che rinascerà come l’astro”. Cosi’, fin dall’Antico Impero, scrivono i ricercatori, lo ritroviamo vicino al defunto. Questo ruolo esclusivamente funebre permette l’uso di materiali più fragili. Nel tesoro del giovane re, otto poggiatesta furono repertati Carter, a cui non bisogna mancare di aggiungere un amuleto che ne riprende la forma e che era depositato dietro la maschera d’oro. Questo poggiatesta blu scuro, di altezza di 17,5 cm, larghezza di 28,3 cm e profondità di 10 cm, ha le sue linee armoniose che sono sublimate dalla profondità cosi’ particolare del suo colore lapislazuli, contornato da una striscia d’ oro nella parte superiore.
Nel loro interessante studio The Glass Headrest of Tutankhamen, Katja Broschat e Thilo Rehren lo descrivono cosi’: “Il poggiatesta blu scuro e’ composto da un solo pezzo di vetro traslucido, il che lo rende uno dei più grandi oggetti di questo tipo attualmente noto all’eta’ del bronzo tardivo. E’ quasi perfettamente conservato, con una striscia continua d’oro che decora il bordo della parte superiore e le iscrizioni incise ben eseguite sul gambo centrale. Le uniche imperfezioni sono tre otturazioni di lacune apparentemente antiche”. Il poggiatesta e’ entrato al Museo Egizio del Cairo nel 1960 dopo essere stato nella collezione di re Farouk. Dicono che Howard Carter gliel’abbia dato negli anni ‘ 1920, ma la mancanza di documentazione significa che non possiamo conoscere la sua posizione esatta nella tomba ne’ la sua vera provenienza. Può essere stato, nella confusione, trascurato dai saccheggiatori della tomba per un oggetto più prezioso”.
Zahi Hawass (Scoprire Tutankhamon) scrive: “Il poggiatesta blu scuro che imita il lapislazuli non figurava nelle note di Carter. Sembra che ne abbia fatto dono a Re Fouad “.