Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha inviato un messaggio a Papa Francesco.
“A nome della Repubblica Italiana e mio personale – scrive – desidero rivolgerLe un riconoscente ringraziamento per l’alto messaggio che ha voluto indirizzare ai Capi di Stato e di Governo, ai fedeli delle diverse religioni e a tutti gli uomini e le donne di buona volontà in occasione della 54° Giornata Mondiale della Pace.
Il tema “La cultura della cura come percorso di pace”, offre a tutti noi, soprattutto a coloro che rivestono cariche pubbliche a tutti i livelli, un importante spunto di riflessione – quanto mai attuale in questo momento – circa la necessità di operare per un progresso umano che ritrovi nella fraternità, nella giustizia e nella pace le sue stesse fondamenta”.
“L’emergenza sanitaria che stiamo vivendo, come costantemente ricordato da Vostra Santità nel corso degli ultimi mesi, si è inserita in un contesto non privo di criticità – climatiche, alimentari, economiche, migratorie – tra loro collegate. La pandemia le ha aggravate, vi ha aggiunto lutti e sofferenza, ha reso ancor più precarie le condizioni di quanti già sperimentavano difficoltà.
Le attuali circostanze rendono, quindi, particolarmente opportuno il Suo messaggio sull’importanza di coltivare, nel discorso pubblico e al livello personale, una grammatica della cura. Tale esercizio richiede di attingere al significato più profondo del concetto di responsabilità, parola che implica l’idea del riscontro, di un appello che sollecita a dare una risposta, e di rileggere in tale luce la nostra condizione di membri di una comunità. Il tema stesso della cittadinanza, che è appunto partecipazione responsabile, non può prescindere da un’attenta ponderazione degli effetti che le nostre scelte producono sulle persone che ci circondano, sull’intera famiglia umana e sull’ambiente naturale”.
“Condivido pienamente il Suo invito a percorrere le vie del nostro agire quotidiano guidati da una “bussola” i cui punti cardinali Vostra Santità ha indicato chiaramente: la tutela dei diritti umani, la cura del bene comune, la pratica della solidarietà e la salvaguardia del creato. Lungo tale percorso, come Ella ha sottolineato, il patrimonio di principi della dottrina sociale della Chiesa costituisce un riferimento sicuro per la promozione della dignità della persona e del benessere dei popoli.
In quanto membri del Consiglio dei Diritti Umani dell’Organizzazione delle Nazioni Unite, avvertiamo con particolare forza l’impegno nella tutela e promozione dei diritti umani fondamentali, inalienabili, universali e indivisibili.
L’Italia chiede e offre a tutti i Paesi rispetto e collaborazione in questo ambito così importante per la vita della Comunità internazionale. Continueremo, inoltre, a sostenere le iniziative volte a prevenire nuovi conflitti, a gestire con equità e lungimiranza le sfide globali, e a costruire società pacifiche e inclusive.
In questo spirito, mi unisco con convinzione al Suo auspicio di un maggiore e diffuso protagonismo delle donne, alle Sue considerazioni sulla necessità di uno sforzo pedagogico che, coinvolgendo famiglia, scuola e università, contribuisca a modellare le nostre società sulla base di un ritrovato spirito di fratellanza, e al Suo incoraggiamento affinché ognuno diventi testimone della cultura della cura.
Voglia accogliere, Santità, gli auguri più sinceri per il nuovo anno, unitamente alle espressioni della mia più alta considerazione”.