venerdì, 27 Giugno, 2025
Esteri

Khamenei riappare in video: “Schiaffo agli Usa”. Europa divisa su Israele

Teheran: siti nucleari gravemente danneggiati, Pentagono conferma. Aiea: Iran obbligato a cooperare

Dopo giorni di silenzio e voci di isolamento, la Guida Suprema iraniana Ali Khamenei è riapparsa ieri in un video trasmesso dalla tv di Stato. Le sue parole non lasciano spazio a dubbi: “Abbiamo dato uno schiaffo agli Stati Uniti. Il regime americano ha perso, come il regime sionista. L’Iran ha vinto.” Un discorso trionfale, pronunciato nel contesto del recente cessate il fuoco con Israele, che sancisce la posizione dell’Iran in quella che viene considerata una delle fasi più tese del conflitto mediorientale degli ultimi anni. La retorica celebrativa non basta, però, a nascondere i danni subiti. La stessa Repubblica Islamica ha ammesso che diversi impianti nucleari sono stati “gravemente danneggiati” dagli attacchi statunitensi. Informazioni confermate dal Pentagono e dalla CIA: “Molti siti chiave sono stati distrutti, serviranno anni per ricostruirli”, ha dichiarato il segretario alla Difesa americano Pete Hegseth, rilanciando le parole del direttore della CIA John Ratcliffe. Secondo quest’ultimo, le informazioni raccolte indicano un danno strategico duraturo al programma nucleare iraniano. Nella stessa conferenza stampa al Pentagono, Hegseth ha elogiato l’azione del presidente Trump, definendo “storico” l’accordo raggiunto al recente vertice NATO all’Aja, dove i Paesi europei si sarebbero impegnati ad aumentare le spese per la difesa fino al 5% del PIL entro il 2035. Non sono mancate frecciate ai media americani: “L’odio per Trump è nel vostro DNA”, ha detto rivolgendosi a CNN e New York Times, accusati di aver minimizzato gli effetti dell’attacco contro l’Iran.

Iran rompe con AIEA

Mentre Khamenei rivendica la vittoria, il Parlamento iraniano ha approvato la sospensione della cooperazione con l’AIEA, l’agenzia atomica dell’ONU. La decisione è stata ratificata ieri dal Consiglio dei Guardiani della Rivoluzione. L’AIEA, per bocca del suo direttore Rafael Grossi, ha ribadito che l’Iran è legalmente obbligato a collaborare finché resta firmatario del Trattato di non proliferazione. Grossi ha anche espresso preoccupazione per la perdita di tracciabilità su circa 400 kg di uranio arricchito: “Non possiamo dire che siano stati nascosti, ma non ne abbiamo più visibilità. È essenziale riprendere le ispezioni al più presto”.

Mossad: “Continueremo a colpire”

Dal lato israeliano, il capo del Mossad David Barnea ha affermato che la minaccia iraniana è stata “significativamente ridotta” grazie alla cooperazione tra intelligence e forze armate. “Abbiamo stabilito la superiorità aerea nei cieli iraniani e colpito il progetto nucleare. Continueremo a tenere d’occhio l’Iran”, ha dichiarato. In questo contesto geopolitico teso, il ministro della Difesa iraniano Aziz Nasirzadeh si trova in Cina per partecipare all’incontro della Shanghai Cooperation Organization (SCO), alleanza regionale guidata da Pechino e Mosca. La partecipazione è un segnale dell’intenzione iraniana di rafforzare i legami con l’Est, nel momento in cui i rapporti con l’Occidente si fanno sempre più ostili.

Gaza e Cisgiordania

Intanto, in Europa si accende il dibattito sul conflitto israelo-palestinese. Il premier spagnolo Pedro Sanchez ha chiesto ufficialmente la sospensione dell’accordo di associazione tra Unione Europea e Israele, accusando lo Stato ebraico di violazioni sistematiche dei diritti umani a Gaza. “È in corso un genocidio catastrofico”, ha dichiarato ieri al Consiglio europeo, sottolineando l’ipocrisia di sanzionare la Russia per l’Ucraina mentre si tollerano le azioni israeliane. Sanchez ha ribadito la necessità di un cessate il fuoco immediato, accesso umanitario indipendente – guidato dall’UNRWA – e una ripresa del processo per la soluzione a due Stati. “Non esistono alternative”, ha detto. Inoltre, nuovi scontri si sono registrati a Kafr Malik, in Cisgiordania, tra coloni israeliani e civili palestinesi. L’esercito israeliano ha confermato di aver aperto il fuoco, “in risposta a colpi d’arma da fuoco”. Cinque coloni sono stati arrestati con l’accusa di aver partecipato all’assalto del villaggio.

Netanyahu: “Hamas ruba gli aiuti”

La replica di Israele è arrivata per bocca del primo ministro Benjamin Netanyahu e del ministro della Difesa Israel Katz, che hanno accusato Hamas di sottrarre gli aiuti umanitari destinati ai civili della Striscia. Per questo, Israele ha sospeso temporaneamente la distribuzione degli aiuti, ordinando all’esercito di presentare un piano entro 48 ore per impedire che continuino i saccheggi. Secondo Channel 12, la sospensione è anche frutto di pressioni politiche interne: il ministro delle Finanze Bezalel Smotrich aveva minacciato di uscire dal governo in caso di mancata risposta immediata.

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