Una docente dell’Idaho si è scontrata con il distretto scolastico dopo che le è stato ordinato di rimuovere due cartelli dalla sua aula, inclusa la scritta: “Tutti sono i benvenuti qui”. Sarah Inama, insegnante di storia alla ‘Lewis and Clark Middle School’ di Meridian, difende il valore del messaggio, considerandolo cruciale per creare un ambiente di apprendimento positivo. Con cinque anni di esperienza, Inama ritiene che l’inclusività sia una parte fondamentale dell’educazione, non una questione politica. Cinque anni fa, decise di esporre i cartelli per trasmettere un messaggio di accoglienza e sostegno agli studenti. La disputa è iniziata a gennaio, quando preside e vicepreside le hanno chiesto di rimuovere i cartelli, definendoli “controversi” e contrari alla politica scolastica che impone decorazioni “neutre rispetto al contenuto”. Inama inizialmente ha obbedito, ma ha poi deciso di rimettere i cartelli durante il fine settimana, avvisando il preside via e-mail. La risposta è stata chiara: il gesto poteva essere interpretato come insubordinazione. Successivamente, il distretto ha convocato un incontro con Inama e altri dirigenti per affrontare la questione. Le è stato proposto di sostituire i cartelli con altri, purché riportassero messaggi diversi. Inama ha contestato la proposta, sostenendo che i poster motivazionali dovrebbero essere ammessi e ritenendo infondata la giustificazione del distretto legata a un presunto cambiamento del contesto politico. Alla fine, le è stato ribadito che i cartelli violavano la politica scolastica e dovevano essere rimossi entro la fine dell’anno. Il distretto ha difeso la propria posizione, affermando che la misura serve a garantire coerenza e un ambiente privo di distrazioni in aula. Inama, tuttavia, rimane irremovibile e si rifiuta di rimuovere i cartelli, nonostante il rischio di perdere il lavoro. Determinata a continuare, resta salda nei suoi principi, sostenendo gli studenti e i valori in cui crede profondamente.