martedì, 4 Marzo, 2025
Attualità

Presentazione alla Camera. Commissione d’inchiesta sui rifiuti: indagini su inceneritori e rinnovabili

Un faro contro le infiltrazioni criminali nella gestione delle risorse naturali. Nuove norme per gli illeciti nel settore agricolo e agroalimentare

La qualità e la sicurezza dei prodotti ‘Made in Italy’, le infiltrazioni delle organizzazioni criminali nella gestione delle risorse naturali e nel ciclo dei rifiuti, gli illeciti nel settore agricolo e agroalimentare. Sono alcuni dei temi presentati alla Camera nell’ambito della
Relazione annuale della Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su altri illeciti ambientali e agroalimentari. A sottolineare lo stato delle indagini e le iniziative di contrasto messe in campo contro le azioni criminose è stato ieri il presidente della Camera, Lorenzo Fontana. “Le organizzazioni criminali trovano nella gestione delle risorse naturali e nel ciclo dei rifiuti opportunità di enormi profitti a scapito della collettività. E vedono nei mercati illegali del ciclo dei rifiuti e delle risorse naturali un’occasione di arricchimento facile e vantaggiosa. In questo scenario”, ha reso noto il presidente Fontana, “si inserisce l’importante lavoro della Commissione, che oggi presenta i risultati del suo primo anno di attivita’”.

Nuove norme per intervenire

JACOPO MORRONE

“Alla luce delle audizioni e degli incontri effettuati, da cui sono emerse lacune normative”, ha illustrato il presidente della Commissione, il deputato Iacopo Morrone, “e in attesa di un’auspicata riforma della complessa disciplina ambientale, ha avviato un’interlocuzione con esperti in diversi settori, per elaborare progetti di riforma chirurgici da sottoporre al Parlamento o al legislatore delegato”. Secondo il presidente, le riforme avrebbero lo scopo di “dare più forza alle forze dell’ordine per intervenire”.

Le aree critiche e gli illeciti

“Questa relazione”, è stato evidenziato, “è il frutto di un’istruttoria approfondita, condotta attraverso numerose sedute, audizioni, missioni sul territorio e analisi documentali. Tra i principali temi affrontati spiccano il sistema di gestione dei rifiuti in alcune aree critiche del Paese e gli illeciti nel settore agricolo e agroalimentare”

Contraffazione alimentare

Nel suo saluto e parlando del documento della Commissione parlamentare di inchiesta il presidente, ha rivelato anche le finalità di nuovi obiettivi come, “l’ampliamento dell’ambito di indagine alla sofisticazione e alla contraffazione alimentare è una delle novità più significative introdotte dalla legge istitutiva approvata in questa legislatura”. Il presidente Fontana ha inoltre fatto rilevare che: “oltre a compromettere la qualita’ e la sicurezza dei prodotti ‘Made in Italy’, questi reati minacciano infatti uno dei pilastri della nostra economia e della nostra identita’ nazionale, con gravi ricadute anche sulla salute dei cittadini”.

Traffici ed estensioni territoriali

Entrando nel merito è stato osservato che il traffico illecito di rifiuti in Campania, “è oggi meglio noto, nelle sue cause e modalità di manifestazione, che agli inizi”, visto che “passi avanti sono stati fatti in tutte le direzioni, preventive e repressive”. Tuttavia se “il miglioramento della situazione è evidente” , le indagini e i riscontri hanno fatto registrare “una sua estensione su base territoriale sia verso altre Regioni italiane, come la Puglia (doc. 46/2, in relazione ai territori di Bari, Barletta, Andria, Trani e Foggia) che verso l’estero”. Questo spostamento dei traffici, prosegue il documento, “si deve probabilmente tanto alle accresciute esigenze della criminalità quanto all’avvenuto scoraggiamento delle condotte criminali nell’area geografica che ne vide l’origine, proprio in ragione dell’enorme sforzo istituzionale svolto soprattutto in Campania”.

Sopralluoghi e denunce

Per il presidente della Commissione il fenomeno, “nonostante la forte attenzione istituzionale portata avanti attraverso un articolato sistema di prevenzione, messo in campo dalle forze di polizia e dagli Enti locali, e di repressione, incentrato sul doveroso attivismo delle Procure della Repubblica, resta vivo”, si puntualizza nel documento, “come dimostrano il non sopirsi di fatti di cronaca nei territori di maggiore interesse e la risonanza mediatica degli stessi. Trattasi infatti di un fenomeno ancora estremamente variegato e, proprio per questo, difficile da interpretare in tutte le sue sfaccettature ed arduo da contrastare in modo efficacemente unitario. A partire da tale dato”, si fa presente nella relazione, “l’attività della Commissione è stata quindi volta ad aggiornare e approfondire, tramite le audizioni svolte, i sopralluoghi effettuati sui luoghi interessati e la documentazione acquisita, in particolare dall’autorità giudiziaria – incontrando, al riguardo, la costante collaborazione delle istituzioni coinvolte – il quadro conoscitivo già esistente e a evidenziare l’evoluzione del fenomeno nel corso del tempo”.

Smaltimento in siti abusivi

Nella relazione è evidenziato come il fenomeno “si snodi tuttora attraverso impianti di trattamento censiti e autorizzati, siti abusivi di stoccaggio o trattamento, depositi occasionali, cumuli non autorizzati, contenitori di rifiuti stradali, roghi di rifiuti abbandonati. A ciò si aggiungono frequenti casi di incendi, spesso finalizzati a rispondere all’esigenza di creare artificiosamente terreni non coltivabili per destinarli ad altri scopi, probabilmente legati alla realizzazione di impianti per energie rinnovabili. Queste tipologie si sono arricchite con l’accumulo e l’illecita attività di trattamento che avviene presso alcuni campi nomadi (si pensi all’area tra Napoli- Giugliano in Campania – Caivano- Afragola), con abbruciamento di rifiuti plastici e di rifiuti ingombranti, al fine di recuperare materie prime utili, come i metalli, con conseguenti alte e persistenti colonne di denso fumo nero che destano allarme sociale nelle popolazioni limitrofe e ampia eco nei media”.

Le nuove indagini

Il lavoro della Commissione parlamentare di inchiesta è stato molto ampio e articolato, a sottolinearlo è anche l’Istituto Superiore per la Ricerca e la protezione ambientale.
“Sono state 85 le audizioni finora svolte dalla commissione parlamentare d’inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su altri illeciti ambientali e, questo un ambito di recente introduzione agroalimentari”.

Audizioni e collaborazioni

Nel dettaglio, ha riferito infine il presidente, Iacopo Morrone, sono state 71 le audizioni tenute presso gli uffici istituzionali di palazzo San Macuto e 14 quelle presso le Prefetture delle realtà territoriali dove i componenti sono stati in missione.

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