domenica, 15 Dicembre, 2024
Attualità

Acri. Un miliardo per la cultura. Priorità per giovani, ricerca e formazione

Fondazioni e Casse di risparmio, fondi per arte, cultura e volontariato

Arte, cultura, volontariato, ricerca e formazione. Sono alcuni dei settori dello “Sviluppo locale”, che più beneficiano dei soldi delle Fondazioni bancarie. Lo rende noto il documento consuntivo dell’Associazione Fondazioni e di Casse di Risparmio (Acri). I dati presentati confermano gli interventi ormai storici su sette aree prioritarie. Al top Arte, Attività e Beni culturali che assorbono la quota più alta delle risorse, 246,9 milioni di euro (il 25,7% delle erogazioni totali), Volontariato, Filantropia e Beneficenza, a cui sono stati destinati 135,3 milioni di euro (14,1% del totale); Ricerca e Sviluppo con un importo di 123,4 milioni di euro (12,8%); Educazione, Istruzione e Formazione a cui vanno 106 milioni (11%); Sviluppo locale con 92,7 milioni di euro (9,6%); Assistenza sociale con 75,2 milioni di euro (7,8%); Salute pubblica con 37,2 milioni di euro (il 3,9% del totale). I restanti settori, che insieme rappresentano il 4,7% sul totale degli importi erogati, ricevono complessivamente 45,6 milioni di euro.

Un miliardo di erogazioni

L’attività erogativa, si sottolinea nel documento dell’Associazione Fondazioni e di Casse di Risparmio, nel 2022 è stata pari a 962,2 milioni di euro, in aumento del 5,3% rispetto all’anno precedente. Il numero delle iniziative finanziate nel 2022 è stato 21.301 (18.861 interventi nel 2021), con un importo medio di 45.171 euro (48.459 euro nel 2021). L’importo della singola iniziativa è quasi nel 50% dei casi superiore a 500mila euro. L’81,3% delle risorse erogate sono destinate a soggetti privati senza scopo di lucro, il 18,7% vanno a soggetti pubblici.

Contro la Povertà educativa

Merita una sottolineatura il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, che pesa l’8,8% sul totale delle erogazioni, ma non viene considerato nella precedente graduatoria perché linea di intervento “intersettoriale”, che incide su diversi settori.

Fondo Repubblica Digitale

Tra gli interventi del Fondo da segnalare quello per la “Repubblica Digitale”, destinato a selezionare e finanziare progetti innovativi. Il Fondo, per il 2022-2026, dovrebbe raccogliere risorse per 350 milioni di euro da parte delle Fondazioni di origine bancarie, assistite da un apposito credito d’imposta. Attivati già due bandi destinati a Neet e giovani donne, con 23 progetti, per i quali sono stati stanziati complessivamente 13 milioni di euro. Sono proseguite le partnership a valenza nazionale, realizzati in partenariati di gruppi di Fondazioni. Tra questi, oltre ai Fondi citati, ci sono: “Fondazione Con il Sud”, per promuovere l’attivazione della società civile del Mezzogiorno, “Ager” e “Filiera Futura”, per la ricerca e l’innovazione nel settore agro-alimentare, “Progetto Migranti”, che sostiene l’azione di organizzazioni del Terzo settore e Ong che si occupano dell’emergenza migratoria. Per “Aspera ad Astra” attivati percorsi di formazione ai mestieri del teatro negli istituti di pena.

Tanti aiuti nonostante le crisi

“A fronte di un andamento decisamente negativo dei mercati finanziari, determinato da uno scenario di policrisi, caratterizzato da pandemia, guerra, crisi energetica e inflazione”, osserva Francesco Profumo, presidente di Acri, “le Fondazioni di origine bancaria sono riuscite a mantenere inalterato il flusso delle loro erogazioni sui territori; registrando, anzi un leggero incremento”. Risultato dovuto alle capacità, ormai consolidate, di tutte le fondazioni di agire in modo “anticiclico”; ovvero programmando gli interventi sulle serie storiche. “L’obiettivo”, spiega Profumo, “è promuovere un progressivo empowerment dei territori, alimentato con una variegata fornitura di risorse economiche e competenze progettuali”.

Attivo in crescita

Dal rapporto emerge che le Fondazioni di origine bancaria detengono un patrimonio contabile di 40.556 milioni di euro, pari all’85% del passivo di bilancio, in aumento di circa 319 milioni di euro (+0,8%) rispetto al 2021. L’attivo ammonta a poco più di 47,6 miliardi di euro, in crescita (+0,5%) rispetto a fine 2021 (era pari a 47,4 miliardi). Gli investimenti correlati alla missione si attestano complessivamente a 4.639 milioni di euro, rappresentando il 10% del totale attivo e il 12% del patrimonio (incidenze che restano pressoché invariate rispetto al 2020).

Localismo virtuoso

Lo Sviluppo locale resta il settore in cui le Fondazioni canalizzano la maggior parte delle risorse, incidendo per l’84% sul totale degli investimenti.

Carico fiscale da 250 milioni

Per quanto riguarda l’aspetto tributario, sommando imposte a bilancio e alla fonte, il carico fiscale per le Fondazioni nel 2022 ha raggiunto 242,7 milioni di euro. Questo dato, cresciuto nell’ultimo decennio a causa di un progressivo inasprimento fiscale, è stato parzialmente mitigato da un’inversione di tendenza con la legge n. 178 del 2020 (art. 1 commi da 44 a 47), che ha introdotto una riduzione dell’imponibile sui dividendi al 50%. Il risparmio d’imposta prodotto – nel 2022 è stato pari a circa 123,3 milioni di euro – viene destinato all’attività erogativa.

Mille occupati, tante donne

A fine 2022 gli occupati nelle Fondazioni erano 1.020, con una spesa complessiva di 74,2 milioni di euro (+3,4% rispetto al 2021). Il 93% delle risorse umane delle Fondazioni è costituito da personale in organico, impiegato a tempo pieno nel 76% dei casi. Riguardo alla presenza di genere, il personale femminile si attesta al 60% del totale degli occupati. L’alto grado di scolarizzazione del personale viene confermato: il 74% degli occupati è laureato.

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