venerdì, 18 Ottobre, 2024
Politica

Meloni: “Uniti per lo sviluppo e contro l’immigrazione clandestina “. L’Italia rafforza la sua presenza nel Mediterraneo e in Africa 

Conferenza a Roma sull'immigrazione. Una nuova forma di cooperazione. Dagli Emirati fondo da 100 milioni

“Lavorare assieme per affrontare le sfide del Mediterraneo. La riuscita della Conferenza su migranti supera le nostre aspettative”. La piena soddisfazione del presidente del Consiglio, Giorgia Meloni arriva alle 19.30 al termine della Conferenza internazionale su migrazione e sviluppo aperta ieri mattina alla Farnesina. Presenti a Roma i leader degli Stati della sponda Sud del Mediterraneo allargato, del Medio Oriente e del Golfo, gli Stati Ue di primo approdo e alcuni partner del Sahel e del Corno d’Africa. Con loro nei tavoli di confronto e analisi i vertici delle Istituzioni europee e delle Istituzioni finanziarie internazionali.

Superare le aspettative

Una lunga giornata di proposte con la decisione finale di unire le forze tra Paesi. Una sinergia sottolineata presidente del Consiglio Giorgia Meloni: “che supera le nostre aspettative”, un successo per il premier dovuto alla: “partecipazione straordinaria” e alle “conclusioni sottoscritte da tutti gli stati, che secondo me sono importanti”. “Mi sono resa conto del ruolo che l’Italia puo’ giocare nelMediterraneo, in Africa, nel Medio Oriente, che sono il nostro ieri, il nostro oggi e il nostro domani. Non sono idee astratte”, sottolinea Giorgia Meloni, “e il ruolo che l’Italia può giocare non è idea astratta”.

Sfida contro i crimini

“L’immigrazione illegale di massa danneggia tutti, a parte le organizzazioni criminali che si arricchiscono sulla pelle dei più deboli”, evidenzia Giorgia Meloni, “Tutto questo riguarda le persone, al centro dei flussi dei migratori ci sono soprattuto loro: vite, speranze, paure, sofferenze. Usati, sfruttati da organizzazioni criminali che seguono la logica del profitto”.

Lo sviluppo dell’Africa

L’obiettivo del Governo italiano, è ambizioso perché al centro della Conferenza non solo la questione migranti ma la realizzazione di una forte cooperazione tra Paesi.

“Contrasto all’immigrazione illegale, governo dei flussi regolari, sostegno a profughi e rifugiati e, soprattutto, cooperazione ad ampio raggio per sostenere lo sviluppo in Africa”, spiega il premier, che sottolinea, “L’impegno a perseguire i trafficanti di esseri umani, di aggiornare le legislazioni quando fossero carenti”. “È fondamentale la cooperazione per colpire le reti finanziarie dei trafficanti di esseri umani”, coinvolgendo e mettendo a punto, “un coordinamento fra le strutture di intelligence. Lo scafista è l’ultimo anello della catena di queste organizzazioni”.

Diritto di migrare e sicurezza

Giorgia Meloni ricorda come ci sia il “diritto a migrare”, che tuttavia “non può ricadere sulle nazioni confinanti, come nel caso della Turchia o della Polonia: il primo impegno deve essere potenziare il sostegno, non solo economico, verso chi si fa carico di grandi flussi di rifugiati”. “E’ un dovere e utile a evitare situazioni di instabilità”, fa presente, “oltre che a potenziare i corridoi umanitari sicuri anche verso Stati lontani e sicuri”. Per il presidente del consiglio, “é fondamentale per affrontare le sfide del Mediterraneo lavorare insieme”. “Gli Stati di primo approdo, gli Stati del Sahel, i Paesi del Golfo, e le principali organizzazioni internazionali”, evidenzia ancora il premier che osserva, “è un’iniziativa unica nel suo genere in cui credo fortemente”.

Vertice, dialogo tra pari

Il presidente del consiglio ci tiene a precisare un aspetto della Conferenza, “Oggi si inaugura un dialogo fra pari, basato sul reciproco rispetto fra Europa e il sud del Mediterraneo”, fa va presente, “In questo rapporto vedo grandissime opportunità che possono essere esplorate pienamente attraverso un rapporto basato su lealtà e franchezza”. L’obiettivo del confronto tra i 21 Paesi del Mediterraneo, aggiunte Giorgia Meloni, “è lanciare proteggi di partenariato con l’Africa che dovrebbero concentrarsi su ciò che è strutturale”.

Cooperazione in sei settori

Nel suo intervento il presidente del Consiglio evidenzia nel merito i settori dove si svilupperà la cooperazione.

“Sono sei settori principali che individuo personalmente: agricoltura, energia, infreasdtruture, educazione, sanità, acqua e igiene”, precisa il premier,  “Il nostro lavoro deve essere reperire le risorse necessarie per queste attività”. “Mi piacerebbe anche l’obiettivo di medio termine di un Fondo per lo sviluppo con una novità: la sua gestione va decisa attraverso il contributo fondamentale dei Paesi che ne utilizzeranno le risorse”. Nel concludere il suo intervento Giorgia Meloni sottolinea l’impegno più importante è condiviso, “Il partenariato fra le due sponde del Mediterraneo deve essere non predatorio ma paritario. E’ l’unico modo per fidarci di più”.

Mediterraneo e Unione

Alla Conferenza internazionale su sviluppo e migrazioni sono presenti cinque capi di Stato (Tunisia, Emirati Arabi Uniti, Mauritania, Libia, Cipro), otto primi ministri (Libia, Etiopia, Egitto, Malta, Giordiania, Nigeria, Algeria, Libano), e otto ministri (Arabia Saudita, Marocco, Oman, Kuwait, Turchia, Grecia, Qatar, Bahrein). Con i leader  anche i vertici delle istituzioni europee, di varie organizzazioni internazionali, nonché di numerose agenzie delle Nazioni Unite.

Sicurezza, vertice con Biden

Secondo fonti diplomatiche, l’incontro, organizzato su iniziativa della stessa Meloni, è un evento di politica estera senza precedenti in tempi recenti, nel quale l’Italia si troverà a rivendicare il suo ruolo guida nel Mediterraneo ,”tema che sarà centrale”, puntualizza Meloni, “anche del summit della Fao e dell’incontro con il presidente degli Stati Uniti Joe Biden del 27 luglio”. La cooperazione regionale, del resto, si è mostrata decisiva anche nei casi più difficili, quelli che richiedono un bilanciamento tra la tutela dei diritti fondamentali della persona e il rispetto della sovranità nazionale .”La grazia concessa dalle autorità dell’Egitto a Patrick Zaki”,  commenta Meloni, “è un segno del rispetto che l’Italia ha in questo momento e anche dell’approccio diverso inaugurato con i Paesi del Nord Africa. E’ un approccio che è rispettoso pur nelle enormi differenze che esistono fra noi”.

Von der Leyen, lavorare assieme

Un invito a lavorare assieme tra Paesi mediterranei e l’Europa è quello sollecitato dalla presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, nel suo intervento alla Conferenza su migrazione e sviluppo. “I Paesi europei devono lavorare insieme all’apertura di nuovi canali legali di migrazione, per contrastare i trafficanti e smentire le false informazioni diffuse dalla criminalità organizzata sulle traversate nel Mediterraneo”, sottolinea  von der Leyen, “L’apertura di nuovi percorsi legali tra i nostri continenti può creare un’alternativa reale e sicura ai pericolosi viaggi attraverso il mare”. “Dobbiamo unire le forze per smantellare il modello di business crudele e illegale dei criminali e per sensibilizzare le persone sulle bugie che i contrabbandieri stanno diffondendo”, per la commissaria Ue, è necessario, “rompere il cinico e redditizio. modello di business”, costruito dai trafficanti.

Clima e fuga dei migranti

“Siamo tutti confrontati alla drammatica realtà del cambiamento climatico, e riunirsi oggi a Roma significa voler agire contro i suoi effetti senza dimenticare l’impatto che ha sulle migrazioni”, evidenzia von der Leyen,  “Il cambiamento climatico è una sfida, ma offre anche enormi opportunità”, fa ci presente  von der Leyen, che insiste nel “fermare lo sfruttamento della sofferenza umana da parte delle reti criminali”.

Una nuova strategia

Per affrontare la sfida delle migrazioni in Europa, propone abbiamo bisogno di nuovi partenariati strategici, come quello che abbiamo avviato insieme alla Tunisia”, ha sottolineato von der Leyen. L’impatto del cambiamento climatico e tutti i fattori legati alle migrazioni “richiedono un nuovo modo di pensare e lo sviluppo di nuovi partenariati strategici e globali tra le sponde del Mediterraneo”, fa presente von der Leyen, che definisce la collaborazione con la Tunisia un partenariato strategico “per lo sviluppo economico e umano, per il commercio, gli investimenti e la gestione delle migrazioni” basato su solidarietà, sovranità e responsabilità condivise”. “I vantaggi reciproci sono evidenti”,

Rafforzare frontiere e aiuti

Per la presidente della Commissione europea “l’Europa è pronta a creare rapporti operativi che rafforzino la cooperazione fra le diverse forze dell’ordine, per le operazioni di ricerca e soccorso e per rafforzare le frontiere, garantendo al contempo tutele a chi ne ha bisogno”. “Vogliamo costruire ponti fra le due comunità” europea ed africana, osserva von der Leyen, che invita a “formare la nuova forza lavoro di cui le nuove economie emergenti hanno bisogno”. “E’ con questo principio in mente che abbiamo sviluppato nuovi partenariati per i talenti, mirati in particolare ai giovani, che vogliono realizzare i loro sogni”, conclude la Commissaria Ue, “Troppi di loro mettono le loro vite in mano a trafficanti che non possono mai garantire una nuova ripartenza”.

Roma crocevia di dialogo

“La conferenza di oggi intende sancire l’inizio di una ‘nuova stagione’ per tutti i Paesi del Mediterraneo”. L’auspicio è del ministro degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, Antonio Tajani, nel suo intervento. “La conferenza è stata costruita insieme a tanti di voi”, piega il ministro degli Esteri, “Abbiamo lavorato per far sì che questa prima conferenza non fosse soltanto un incontro formale, ma un momento di confronto che potesse rappresentare un punto di svolta nell’area del Mediterraneo allargato, coinvolgendo anche i Paesi del Golfo ed europei”, Tajani, ricorda i grandi problemi come il cambiamento climatico, la lotta al terrorismo, alle malattie e alla povertà. “Roma è stata e vuole continuare ad essere un crocevia di dialogo e confronto tra popoli”, sottolinea Antonio Tajani, “che vogliono costruire una nuova stagione. Non vogliamo che il Mediterraneo sia un cimitero di persone, vogliamo che possa essere un mare di pace, di progresso e di commerci, e posa portare benefici a tutti i nostri popoli”.

Saied: la schiavitù non tornerà

“Instaurare un fondo monetario internazionale nuovo che possa essere finanziato dai crediti dopo che vengono cancellati, dai soldi rubati, per gettare la base di un nuovo sistema umano, per creare la speranza e il benessere a favore di tutti”.  Inizia così il discorso del presidente della Repubblica della Tunisia Kais Saied alla Conferenza internazionale su sviluppo e migrazioni.

“La schiavitù che assume oggi una forma nuova non può andare avanti, l’umanità può forse accettare” di “tornare a vivere questa nuova forma di schiavitù?”.  Saied ricorda che “la Tunisia l’ha cancellata nel 1847” e che “non potrà mai accettare questa nuova forma di schiavitù, pertanto tutti dobbiamo far fronte a questo fenomeno”. “Ci sono tante organizzazioni che nello statuto parlano del loro ruolo umanitario, ma purtroppo non hanno fatto nulla e si sono accontentate di fare dichiarazioni che non hanno nessun valore”.

Le dichiarazioni dei leader

“É necessario affrontare il problema dell’immigrazione da tutti i punti di vista, adottando una visione integrata” e programmi di sviluppo che scoraggino i giovani africani a partire. Lo ha detto il primo ministro egiziano, Mostafa Madbouly, in un’intervista ad “Agenzia Nova” a margine della Conferenza internazionale su migrazioni e sviluppo in corso alla Farnesina. “Son molto onorato di rappresentare Egitto a questa conferenza. Abbiamo discusso con i leader dei Paesi del Mediterraneo delle grandi sfide che abbiamo di fronte”, ha detto il premier egiziano. Secondo Madbouly è necessario incoraggiare “lo sviluppo economico nella sponda sud del Mediterraneo e la migrazione legale. Oggi si è discusso molto di queste iniziative, e il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha proposto di stabilire un fondo per finanziamento di questi programmi”. “L’Italia è un partner strategico con cui esistono relazioni di lunga data e per il prossimo futuro”,  osserva il primo ministro egiziano riferendo del bilaterale avuto con la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. “Abbiamo discusso di progetti comuni in diverse aree, di energia. Entrambi i nostri Paesi hanno risorse e tecnologie”, racconta m Mabdouly, che ha sottolinea come nel dialogo con Meloni si sia discusso di “quali meccanismi applicare” per lavorare e trasferire risorse energetiche.

Italia e Algeria, rapporto modello

Tra gli incontro quello tra Giorgia Meloni, e il primo ministro algerino, Aimen Benabderrahmane. I due capi di governo sottolineano le ottime relazioni tra Italia e Algeria. Benabderrahmane, si apprende da fonti diplomatiche, ha posto l’accento sul lavoro di “controllo dei confini” che l’Algeria “fa anche per l’Europa”. Meloni nel ringraziare l’Algeria e ricorda che i rapporti “sono un modello e sono destinati a migliorare sempre di più”.

Cento milioni dagli Emirati

“Gli Emirati arabi hanno già annunciato 100 milioni per avviare queste iniziative” di cooperazione dando “un segnale importante di concretezza”. Lo rende noto  la presidente del Consiglio Giorgia Meloni che ricorda come la “Sace è la seconda agenzia di credito all’export al mondo per esposizione in Africa, ha garantito progetti per oltre 25 miliardi di euro nell’area”.

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