Più che concorrenza per agevolare gli utenti la corsa al rialzo dei prezzi coinvolge tutti gli operatori mettendo in difficoltà un milione e 700 mila piccole imprese. A dirlo è la Confcommercio che riporta i dati dell’Osservatorio Energia. “Il prezzo medio delle offerte nel libero mercato è cresciuto del +78% rispetto a un anno fa”, osserva la Confederazione, “risultando sempre più oneroso rispetto alle tariffe dell’elettricità nel tutelato”.
Tutele alle imprese
“Gli incrementi oramai fuori controllo dei valori delle materie prime energetiche, giunti a livelli abnormi negli ultimi mesi”, scrive la Confcommercio, “a causa del perdurare della guerra in Ucraina, rendono necessaria una proroga del termine per il superamento del regime di tutela di prezzo per le microimprese”. Per la Confederazione la scadenza del 31 dicembre prossimo, della tutela per le microimprese nel mercato dell’energia, deve essere superata.
Mercato, servono garanzie
Le microimprese con potenza impegnata inferiore o uguale a 15 kilowatt per le quali cesserà appunto il servizio di maggior tutela, rende noto la Confcommercio, sono attualmente circa 1,7 milioni (il 25% dei clienti connessi in bassa tensione diversi dai domestici). Ad oggi, molte imprese continuano a preferire il mercato tutelato perché fornisce maggiori garanzie sul prezzo della fornitura, visto il forte rialzo dei prezzi all’ingrosso dell’energia elettrica degli ultimi mesi.
Non togliere il servizio
“Proprio in questo particolare momento di incertezza e di estrema volatilità dei prezzi dell’energia”, prosegue la Confcommercio, “non è opportuno rimuovere il servizio regolato di vendita dell’energia elettrica per una platea così ampia di imprese, che stanno già subendo rincari dei prezzi energetici a doppia cifra”.
Rischi anche per i venditori
Peraltro, secondo i dati della Confcommercio, “la crisi sta mettendo a rischio la sopravvivenza di decine di venditori sul mercato libero che non saranno in grado nei prossimi mesi di continuare la loro attività, creando così ulteriore instabilità a danno dei consumatori finali”.
“Di fronte alle difficoltà a cui stiamo assistendo”, conclude la Confcommercio, “bene ha fatto l’Autorità di regolazione dell’energia ad inviare una segnalazione a Governo e Parlamento chiedendo di posticipare la fine della tutela elettrica per le microimprese. I dati del resto parlano chiaro: le offerte disponibili sul libero mercato sono risultate, spesso, non convenienti rispetto alle tariffe del servizio di maggior tutela, con un livello di spesa annua media prevista costantemente superiore alla spesa dei servizi di tutela, sia per le offerte a prezzo fisso che per quelle a prezzo variabile”.