Secondo una organizzazione non governativa spagnola, 51 barche si sono capovolte nel corso dell’anno 2021. A bordo c’erano 487 persone, inclusi 413 algerini che rappresentano “più del 90%” delle persone scomparse registrate in Spagna, secondo Marie-Ange Colsa Erreira, presidente del CIPIMD. Si tratta, secondo l’attivista, di un aumento molto significativo rispetto all’anno 2020 quando 291 persone sono scomparse con 27 barche.
Secondo le prime indicazioni, l’anno in corso sarà probabilmente più serio poiché solo nel mese di gennaio sono già state segnalate “7-8 barche scomparse”, aggiunge il presidente di Cepimid. Questo è ciò che sta ritardando il censimento delle persone scomparse nel 2021, operazione che consiste nella definizione del numero delle vittime identificate e consegnate ai loro familiari e ad altri mai ritrovati.
“L’identificazione dei corpi sta continuando”, ha aggiunto. Nel frattempo, decine di famiglie restano senza notizie dei loro figli partiti per l’Europa.
“Alcuni si consolano all’idea che i loro figli siano nelle mani delle autorità marocchine o tunisine”, indica Saïd Salhi, vicepresidente della Lega algerina per la difesa dei diritti umani (Laddh) che ha individuato segnalazioni di diverse famiglie di persone scomparse, in particolare dalla provincia di Béjaïa.
“Impossibile quindi, così com’è, sapere cosa sia successo ai giovani che non hanno dato alcun segno di vita, soprattutto perché le autorità algerine non danno alcun dato sul fenomeno”.
Per altre famiglie, la speranza di ritrovare vivi i propri figli è svanita. “Siamo stati in grado di rimpatriare quattro corpi di giovani dalla regione di Seddouk (Béjaïa) lo scorso novembre”, afferma Saïd Salhi, che descrive le condizioni di identificazione e rimpatrio “complicate”. “Alcuni corpi sono in avanzata decomposizione.
È quindi difficile, se non impossibile, identificarli visivamente. Ciò richiede il test del DNA. Ma potrebbe volerci molto tempo, perché solo le autorità giudiziarie possono farlo”, spiega l’attivista, che testimonia che alcuni corpi potrebbero essere identificati grazie agli oggetti che indossavano o ai loro vestiti. Da parte delle autorità, nessuna comunicazione è stata fatta sull’argomento.
I servizi di sicurezza si accontentano di citare le reti dei trafficanti o dei candidati all’emigrazione illegale. Intanto le autorità spagnole hanno annunciato che almeno 10mila algerini sono riusciti a raggiungere i confini meridionali della penisola iberica. Si uniscono alle centinaia di altri algerini che hanno raggiunto i confini meridionali dell’Italia.