Un’azione collettiva contro lo Stato per chiedere un risarcimento in favore degli under 60 vaccinati con AstraZeneca. Persone, inoltre costrette a cambiare il vaccino di richiamo per decisione di Aifa e ministero della Salute.
Per Codacons ci sono i motivi per lanciare un’azione collettiva contro lo Stato chiamando a raccolta i cittadini interessati a partecipare all’iniziativa. Secondo la previsione dell’associazione la richiesta può raggiungere anche i 10mila euro di danni. Per il presidente Carlo Rienzi le adesioni “crescono di ora in ora, stiamo raggiungendo i 10mila richiedenti e c’è un fortissimo riscontro”.
“Ci sono centinaia e centinaia di persone che ci hanno scritto per chiedere aiuto in questa situazione, e in 10mila hanno già scaricato il modello della diffida dal nostro sito e che ci hanno chiesto di intervenire”, spiega Rienzi. Alla base della richiesta di danni i tentennamenti e le contraddizioni sulle raccomandazioni del preparato anti-Covid di AstraZeneca, da parte di Aifa e sulle comunicazioni contrastanti del ministero della Salute.
Il Codacons ha già presentato un esposto alla Procura della Repubblica di Genova sul caso della morte della 18enne Camilla Canepa chiedendo di iscrivere nel registro degli indagati il Ministro della Salute Roberto Speranza, il Commissario Francesco Paolo Figliuolo e la Asl competente.
Sul sito viene messa a disposizione dei cittadini la possibilità di compilare un modulo per la diffida, sulla base di tre fattispecie di risarcimento: Il risarcimento del danno non patrimoniale causato dalla paura di ammalarsi per avere ricevuto la somministrazione del vaccino Astrazeneca autorizzato dalle competenti autorità Italiane: trattasi di danno ormai riconosciuto dalla Giurisprudenza da svariati anni in particolare a seguito del noto “caso Seveso” del 1976 (ove il danno morale lamentato da soggetti che provino in concreto di avere subito un turbamento psichico di natura transitoria a causa dell’esposizione a sostanze inquinanti è stato riconosciuto risarcibile autonomamente, anche in mancanza di una lesione all’integrità psico-fisica accertata o di altro evento produttivo di danno patrimoniale – Cassazione n. 2515 del 21 febbraio 2002). Tale danno potrà forfettariamente quantificarsi, secondo il ricordo del Codacons, nella misura di euro 10 mila euro. Il risarcimento del danno non patrimoniale-biologico, danno permanente o temporaneo, anche in termini di danno differenziale, riportato per essere stato sottoposto alla vaccinazione Astrazeneca, con riserva di indicazione e quantificazione specifica.
L’indennizzo previsto dalla Legge 201/92 a carico dello Stato per essere stato sottoposto a vaccinazione da cui è derivala la menomazione psicofisica permanente da valutarsi e quantificarsi nel prosieguo (da indicare qualora sussistente). “La particolarità sta nel fatto del danno da rischio e paura. Ci basiamo”, commenta il presidente di Codacons Carlo Rienzi sottolinea, “oltre che su una nota giurisprudenza in materia che riconosce il danno da rischio sanitario, anche sulla sentenza della Corte d’Assise di Taranto sul caso Ilva di pochi giorni fa, in cui rappresentavamo 50 cittadini, che ha riconosciuto ai richiedenti un risarcimento di circa 5mila euro ciascuno per essere stati esposti alle sostanze tossiche. Dunque per il danno potenziale e per il rischio corso sul fronte sanitario, anche in assenza di danni effettivi alla salute”.