Il breve discorso di Giuseppe Conte in piazza Colonna davanti al Palazzo da cui a breve uscirà definitivamente è un forte messaggio politico .
Conte spinge i 5 stelle a sostenere Draghi, rassicura Pd e LeU sulla continuità dell’esperienza fatta insieme e chiede che il governo sia politico e non composto da tecnici. Il Presidente uscente assicura il suo sostegno a Draghi e lo fa parlando per la prima volta da leader politico non solo del partito che lo ha espresso ma anche della coalizione che finora ha guidato e che non si è mai tradotta in una solida alleanza politica.
Chi pensava che l’avvocato stesse per tornare al suo studio legale o alla cattedra universitaria si sbagliava di grosso.
Conte vuol restare sulla scena e giocare un ruolo di primo attore anche dopo la fine del suo secondo governo.
L’accenno ai sabotatori che vanno cercati altrove è il segnale che la sua battaglia personale contro Matteo Renzi continuerà senza esclusione di colpi, una scelta che fa di Conte il frontman dello scontro con Italia Viva su cui 5 Stelle e gran parte del Pd continueranno ad impegnarsi.
A questo punto la strada di Draghi sembra essere più sgombera da ostacoli.
E sembra anche chiaro che Conte voglia assicurare che il peso politico dell’ex maggioranza sia più forte dell’eventuale sostegno di parte del centrodestra.
Giuseppe Mazzei
Filosofo, Ph.D. giornalista, lobbista, docente a contratto e saggista. Dal 1979 al 2004 alla Rai, vicedirettore Tg1 e Tg2, quirinalista e responsabile dei rapporti con le Authority. Per 9 anni Direttore dei Rapporti istituzionali di Allianz. Fondatore e Presidente onorario delle associazioni "Il Chiostro - trasparenza e professionalità delle lobby" e "Public Affairs Community of Europe" (PACE). Ha insegnato alla Sapienza, Tor Vergata, Iulm e Luiss di cui ha diretto la Scuola di giornalismo. Scrivi all'autore