È partita il 17 agosto la prima edizione di una “carovana” attraverso le Alpi per verificare direttamente le condizioni dei ghiacciai alpini. È l’iniziativa promossa da Legambiente con il supporto del Comitato Glaciologico Italiano. Gli ambientalisti saranno impegnati nella verifica sui monti fino al 4 settembre. Un monitoraggio necessario dal momento che dal 1850 ad oggi nell’ambiente glaciale alpino l’aumento delle temperature medie è stato circa di 2°C, circa il doppio rispetto alla media globale.Nel 2019 registrato nel settore alpino occidentale (Piemontese-Valdostano) un consistente arretramento delle fronti glaciali, con un valore medio di 10 metri rispetto all’anno precedente.
“Il monitoraggio glaciologico”, ricorda Marco Giardino, segretario Generale del Comitato Glaciologico Italiano, “è quindi condizione indispensabile per rendere efficaci gli interventi di mitigazione dei pericoli e di gestione sostenibile delle risorse e di fruizione duratura dei servizi ecosistemici propri degli ambienti glaciali”. La situazione non sembra buona anche per il settore alpino centrale e orientale. Dieci i ghiacciai al centro della campagna: quello del Miage, i quattro ghiacciai del Monte Rosa, i ghiacciai Forni e Sforzellina, quello della Marmolada, di Fradusta e del Montasio occidentale.
“Sei le tappe”, spiega Legambiente in una nota di presentazione dell’iniziativa, “al centro di questa campagna pensata nell’ambito di ChangeClimateChange che attraverserà le Alpi e che avrà per protagonisti dieci ghiacciai: quello del Miage in Valle d’Aosta (17-18 agosto), quattro ghiacciai del Monte Rosa in Piemonte (dal 19 al 22 agosto), i ghiacciai Forni e Sforzellina in Lombardia (dal 23 al 26 agosto), il ghiacciaio della Marmolada in Veneto- Trentino Alto Adige (da 27 al 29 agosto), quello di Fradusta in Trentino Alto Adige (dal 30 agosto al 1 settembre), e il ghiacciaio del Montasio occidentale in Friuli Venezia Giulia (dal 2 al 4 settembre”.
“I ghiacciai”, osserva Giorgio Zampetti, direttore generale di Legambiente, “sono degli indicatori sensibilissimi del cambiamento climatico in atto e sono il primo campanello di allarme di un problema, quello dell’emergenza climatica, che ha una portata internazionale.
Le immagini dei giorni scorsi del ghiacciaio di Planpincieux in Val Ferret, a rischio crollo e per questo costantemente monitorato, dimostrano ancora una volta e concretamente la portata di questo problema che mette peraltro in pericolo le comunità locali e l’intero habitat. Con la campagna Carovana dei ghiaccia accenderemo i riflettori sugli effetti che l’emergenza climatica sta già avendo anche sul nostro Paese e ribadiremo l’urgenza di mettere in campo misure e politiche ambiziose sul clima per arrivare a missioni nette pari a zero al 2040, in coerenza con l’Accordo di Parigi. Perché purtroppo”, conclude Zampetti, “di tutto questo ancora non c’è traccia nella discussione politica attuale del nostro Paese”.