“Dire no”, e si tratta di un diniego secco, secondo la Confederazione italiana agricoltori, all’ipotesi di un Fondo unico nazionale per il finanziamento delle politiche della Pac. Una decisione, “che rischierebbe di comprometterne il funzionamento in una fase complicata come quella attuale”.
È l’impegno in Europa che il presidente di Cia-Agricoltori Italiani, Cristiano Fini, chiede in una lettera alla premier Giorgia Meloni, al ministro Francesco Lollobrigida e al vicepresidente della Commissione Ue Raffaele Fitto, Consiglio europeo.
No al fondo unico
Dubbi e rimostranze della Confederazione sono sintetizzati in una lettera in cui si sottolineano le difficoltà, gli scenari imprevedibili che minano le prospettive e il lavoro delle imprese agricole che sono già assediate da problemi inediti quanti minacciosi.
“In un’epoca di instabilità geopolitica, incertezza economica e crescenti sfide sociali, un settore agricolo forte e resiliente non è solo strategico, è indispensabile”, scrive il presidente della Cia-Agricoltori, Cristiano Fini, “ecco perché siamo profondamente preoccupati per le recenti discussioni sulla riallocazione dei finanziamenti dell’Ue in un Fondo unico nell’ambito della Politica agricola comune”.
Conseguenze di vasta portata
La Confederazione parla di conseguenze di ampia portata e di come non si intravedano ora alternative alla Politica agricola comune. Un cambiamento, spiega il presidente di Cia, “rappresenterebbe una modifica fondamentale della governance del prossimo Quadro finanziario pluriennale (QFP) con il rischio di minare il funzionamento della Pac”. Ma “indebolire la Politica agricola comune recherebbe conseguenze di vasta portata sulla produzione alimentare, sull’occupazione dei territori rurali e sulla stabilità generale del nostro settore agricolo”.
Dare priorità all’agricoltura
Di pari passo, aggiunge Fini nella lettera alla premier Giorgia Meloni, “date le attuali tensioni geopolitiche e le pressioni inflazionistiche, esortiamo la Commissione a includere nel QFP un meccanismo automatico che consenta di adeguare in tempo reale le dotazioni finanziarie in base ai tassi di inflazione effettivamente osservati anziché a quelli previsti”.
L’appello al premier e vertici Ue
“Consapevoli della responsabilità e della sensibilità del governo sul settore”, il presidente di Cia chiede infine alla premier Giorgia Meloni, al ministro Francesco Lollobrigida e al vicepresidente della Commissione Ue Raffaele Fitto, Consiglio europeo, “di dare effettivamente priorità all’agricoltura come pilastro fondamentale del futuro dell’Europa”.