mercoledì, 19 Marzo, 2025
Società

Meloni: “L’Ue non può fare da sola, non servono divisioni con gli Stati Uniti”

Il Presidente del Consiglio in Senato ribadisce il sostegno all’Ucraina, esclude l’invio di truppe e invita l’Europa a rafforzare la difesa senza dividere il fronte con gli Usa. Sui dazi: “Non è saggio rispondere con rappresaglie, l’Italia lavorerà per un’intesa”

Ieri, nel suo lungo intervento in vista della riunione del Consiglio europeo di domani e del e 21 marzo, Giorgia Meloni ha trattato tantissimi temi. Dal rapporto con gli Stati Uniti, dal sostegno allʼUcraina, dalla sicurezza energetica e dalle politiche industriali europee, cogliendo lʼoccasione per rivolgere un augurio di pronta guarigione al Papa e ribadendo il sostegno al Capo dello Stato Sergio Mattarella dopo gli attacchi di Mosca.
Per prima cosa Meloni ha affrontato il tema dei dazi imposti dagli Stati Uniti su acciaio e alluminio, parlando della necessità di evitare una guerra commerciale tra Europa e Usa. “Non è un buon affare rispondere con rappresaglie”, le sue parole, sottolineando come una spirale di misure protezionistiche possa portare a unʼinflazione indotta e a un possibile innalzamento dei tassi da parte della Bce. Lʼobiettivo, ha spiegato, è lavorare per unʼintesacon Washington piuttosto che alimentare un conflitto economico che penalizzerebbe entrambe le parti. Ha inoltre sottolineato che, per una nazione esportatrice come lʼItalia, lʼequilibrio nei rapporti commerciali con gli Stati Uniti è fondamentale: “Non è saggio cadere nella tentazione delle rappresaglie che diventano un circolo vizioso in cui tutti perdono”, ha avvertito, facendo presente che lʼItalia si impegnerà per favorire il dialogo e la cooperazione economica.

Sostegno allʼUcraina e sicurezza europea

Il Primo Ministro ha poi ribadito il pieno sostegno dellʼItalia allʼUcraina e ha respinto le speculazioni riguardo a un possibile invio di truppe italiane: “Lʼinvio di truppe italiane non è mai stato allʼordine del giorno”. Ha inoltre sottolineato la necessità che la Russia “giochi a carte scoperte” e ha esortato lʼEuropa a rafforzare le proprie capacità difensive senza, però, illudersi di poter fare a meno dellʼAlleanza Atlantica: “Pensare che lʼUe possa difendersi da sola è folle”, ha affermato, mettendo in guardia contro il tentativo di creare divisioni tra Europa e Stati Uniti. Meloni ha inoltre sottolineato che la solidarietà occidentale nei confronti di Kiev deve essere accompagnata da un impegno per la pace, ma ha ribadito che la pace non può essere raggiunta senza garanzie di sicurezza efficaci e durature per lʼUcraina e lʼintero continente europeo.
Il Premier ha quindi evidenziato come lʼItalia intenda rafforzare le proprie capacità difensive, precisando che ciò non significa necessariamente aumentare lʼacquisto di armamenti, ma piuttosto svilupparne la produzione interna: “LʼItalia non intende togliere un euro dalle risorse della coesione”, ha assicurato, rispondendo alle preoccupazioni sulla gestione delle risorse destinate alla sicurezza e al riarmo. “Rafforzare le capacità difensive non significa solo acquistare armamenti, ma semmai produrli”, ha spiegato Meloni, volendo rimarcare che unʼindustria della difesa più solida potrebbe non solo garantire maggiore sicurezza, ma anche creare nuove opportunità economiche e tecnologiche.

La competitività industriale europea

Un altro tema centrale dell’intervento di Meloni è stato il futuro industriale dellʼEuropa. Il Presidente del Consiglio ha ribadito la necessità di una politica industriale efficace, in grado di coniugare gli obiettivi ambientali con la crescita economica, evitando gli “eccessi ideologici” del passato. “Il Clean Industrial Deal presentato dalla Commissione Ue va nella giusta direzione, ma vigileremo affinché non diventi un nuovo Green Deal con un nome diverso”. Ha inoltre evidenziato il ruolo strategico del settore automotive e ha presentato un documento di lavoro condiviso con la Repubblica Ceca per garantire una maggiore flessibilità normativa e il riconoscimento di biocarburanti ed e-fuels come alternative valide nella transizione ecologica.
Affrontando il tema della sicurezza energetica, Meloni ha sottolineato lʼurgenza di unʼazione comune a livello europeo: “I prezzi dellʼenergia troppo alti sono un freno alla nostra competitività”, ha dichiarato, evidenziando la necessità di riforme strutturali per rendere il mercato energetico più resiliente. Ha inoltre ribadito il ruolo dellʼItalia come “hub di approvvigionamento e distribuzione dellʼenergia”, parlando dellʼimportanza della cooperazione con i Paesi africani per diversificare le fonti di approvvigionamento e garantire una maggiore stabilità dei prezzi.

Immigrazione

Il Premier ha anche affrontato il tema dell’immigrazione, evidenziando una riduzione del 60% degli sbarchi rispetto al 2023. Ha difeso il Protocollo Italia-Albania, affermando che il governo è determinato a portarlo avanti, nonostante le critiche: “Diminuire le partenze e stroncare il business dei trafficanti è lʼunico modo per ridurre il numero dei migranti che perdono la vita nel tentativo di raggiungere lʼItalia e lʼEuropa”. Ha inoltre sottolineato come l’Italia abbia spinto l’Ue a riconoscere il concetto di “Paese di origine sicuro per facilitare i rimpatri e gestire con maggiore efficacia i flussi migratori”.

Carte in regola

Concludendo il suo intervento, Meloni ha ribadito che lʼItalia ha la forza per affrontare le sfide attuali, grazie a una visione chiara e a unʼazione determinata del governo: “Non chiedete a me di lasciare questa Nazione esposta e incapace di difendersi”, ha detto, parlando dellʼimportanza di investire nella sicurezza e nella competitività per garantire un futuro stabile e prospero: “Metteremo tutto il coraggio che serve perché ai nostri figli domani non manchino né libertà né felicità”, le ultime parole del Premier.

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