Il Parco Archeologico di Ercolano con il video “Lapilli di Ercolano” si presenta al pubblico aderendo alla campagna La cultura non si ferma, promossa dal Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo, con lo scopo di aggregare e far crescere l’offerta del patrimonio culturale fruibile da casa in questo difficile momento. Con l’hashtag #iorestoacasa è pubblicato sul canale Youtube del Ministero all’indirizzo https://youtu.be/Ck0PZPCt6cA un filmato in cui il Direttore del sito archeologico, Francesco Sirano, come un moderno Cicerone, attraverso il racconto di indiscrezioni, dettagli, curiosità e approfondimenti storici, ci guida alla scoperta dell’antica città. Nella prima parte della ripresa compare il settore dei Fornici, zona in cui si ricoveravano le barche, corrispondente all’area dell’antica spiaggia della città romana, dove nel 1980 avvenne un eccezionale ritrovamento, composto dagli scheletri di circa 300 persone, colte dall’eruzione del Vesuvio del 79 d.C. Gli studi di antropologia, archeologia, paleontologia e geologia hanno accertato che le vittime facevano parte di vari gruppi familiari o di amici e non riuscirono a fuggire via mare a causa di un disastroso maremoto contemporaneo all’episodio eruttivo.
Gli studi hanno inoltre fornito interessanti spunti per comprendere meglio la popolazione di Ercolano.
In particolare, le abitudini alimentari, l’età, la fatica fisica e le malattie di cui queste persone soffrivano.
La narrazione prosegue all’interno del Padiglione della Barca, dove si conserva un relitto ligneo carbonizzato, rinvenuto proprio nella zona dei Fornici. Sirano infine si sofferma sulla descrizione di inconsueti reperti ritrovati dagli scavi dell’antica spiaggia e dalla Villa dei Papiri che rimandano alla vita quotidiana degli abitanti di Ercolano: attrezzi da pesca, pesi di sughero per le reti galleggianti e pesi di piombo per le reti “da posta”, uncinetti per riparare le reti, ami e conchiglie utilizzate per segnalare la posizione delle barche.
In questo periodo in cui musei, parchi archeologici, biblioteche, archivi, teatri, cinema sono chiusi a casa dell’emergenza coronavirus, il Mibact, attraverso un impegno corale di tutti i propri istituti, mostra così non solo ciò che è abitualmente accessibile al pubblico, ma anche il ‘backstage’ dei beni culturali con le numerose professionalità che si occupano di conservazione, tutela, valorizzazione.
Attraverso il sito e i propri profili social facebook, instagram e twitter il Ministero rilancia le numerose iniziative delle istituzioni pubbliche e private che hanno inviato i contributi video in occasione della maratona solidale “L’Italia chiamo’”.