“Fca ha accolto la proposta della Fiom insieme alle altre organizzazioni sindacali, sulla base delle richieste delle lavoratrici e dei lavoratori, e nel rispetto del Protocollo ha deciso di chiudere gli stabilimenti di Melfi, Pomigliano, Cassino, le carrozzerie di Mirafiori, Grugliasco e Modena”. Lo affermano in una nota congiunta Francesca Re David, segretaria generale Fiom-Cgil, e Michele De Palma, segretario nazionale Fiom-Cgil e responsabile automotive.
“La Fiom valuta positivamente la decisione di Fca di aver tenuto un confronto costante con le organizzazioni sindacali, che chiediamo continui anche nelle prossime ore e nei prossimi giorni, affinché anche negli stabilimenti ad oggi non interessati dalla chiusura siano realizzate tutte le misure necessarie, con riduzione dei volumi e fermate produttive, oltre alle sanificazioni, il metro di distanza e le misure di protezione individuale necessarie a tutelare la salute e la sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori – proseguono -.
La Fiom ritine necessario, anche in osservanza del Protocollo, realizzare delle intese stabilimento per stabilimento per l’utilizzo della cassa integrazione speciale di cui siamo ancora in attesa del provvedimento da parte del Governo”.
“La Fiom ritiene la decisione di Fca di fermare temporaneamente gli stabilimenti necessaria a permettere la ripartenza una volta che sarà cessata l’emergenza Coronavirus con l’obiettivo di salvaguardare il lavoro e il salario delle lavoratrici e dei lavoratori – aggiungono i sindacalisti -.
La Fiom ritiene indispensabile che anche nelle aziende dell’indotto e della componentistica si raggiungano rapidamente intese utili a tutelare le lavoratrici e i lavoratori attraverso le misure previste dal Protocollo, fino alle fermate, da concordare con accordi di cassa integrazione.
Le lavoratrici e i lavoratori stanno contrattando come affrontare l’emergenza Coronavirus e l’emergenza economica che si sta determinando, ma ad oggi l’assenza delle misure governative necessarie sia sul piano sanitario che sul piano economico nelle imprese è una urgenza su cui chiediamo l’intervento immediato del Governo. Nei prossimi giorni continuerà il confronto con Fca e le organizzazioni sindacali”. (Italpress)