Secondo i dati comunicati dalle autorità della Grande Mela più della metà delle cento mila persone attualmente ospitate nei rifugi di New York sono migranti arrivati negli ultimi mesi dal confine meridionale. Circa 100 mila persone risiedono negli shelters sparsi tra i cinque boroughs, che comprendono 166 strutture d’emergenza costruite per fronteggiare l’emergenza migratoria, e in 11 mega-strutture ospedaliere. Assistenza che però ha un lauto costo, quantificato in otto milioni di dollari al giorno. Complessivamente, le autorità cittadine stimano che l’alloggio e l’assistenza per i recenti arrivi costeranno quasi 4,4 miliardi di dollari quest’anno. I funzionari statali hanno stanziato fondi per un miliardo di dollari, mentre il Governo federale ha promesso 150 milioni di dollari. I prossimi mesi potrebbero però essere i peggiori: nelle scorse ore il consiglio comunale ha dato il via libera a un bilancio di 107 miliardi di dollari per il 2024, che prevede significativi tagli al budget delle associazioni non profit che coordinano in prima linea l’assistenza ai migranti. “Abbiamo raggiunto il punto di non ritorno e ora ci occupiamo più di richiedenti asilo che di cittadini newyorkesi da tempo senza fissa dimora”, ha detto l’addetto stampa del Comune Fabien Levy. “La città di New York continua a fare più di ogni altra città o esecutivo per affrontare questa crisi nazionale e continueremo a fare la nostra parte ma, come abbiamo detto fin dall’anno scorso, abbiamo seriamente bisogno del sostegno di altre città, dello Stato e del Governo federale”, ha aggiunto.