giovedì, 21 Novembre, 2024
Lavoro

Lapini (Confcommercio): donne nel terziario protagoniste. Ma il divario con l’Europa va recuperato

Più lavoro alle donne se l’Italia vuole crescere. Analisi e prospettive sono quelle presentate in una ricerca dettagliata realizzata dall’Ufficio Studi della Confcommercio sulla partecipazione femminile al mercato del lavoro contenuto nel rapporto Terziario&Lavoro.

Distanza tra Italia ed Europa

Nel dibattito sul lavoro e l’occupazione, che si intreccia con il più ampio tema della demografia declinante in Italia, un aspetto che va posto al centro dell’attenzione, puntualizza la Confcommercio, riguarda il tasso di partecipazione femminile al mercato del lavoro. “Il tasso di occupazione delle donne in Italia è pari al 43,6% contro una media europea del 54,1%, un gap molto più ampio di quello relativo all’occupazione maschile (60,3% in Italia, 64,7% in Europa)”, osserva l’Ufficio studi, “se il tasso di disoccupazione femminile in Italia (11,1%) venisse portato al valore europeo (7,2%), si avrebbero 433mila donne occupate in più; nel confronto tra le macro aree italiane, il tasso di occupazione delle donne al Sud è pari al 28,9% contro il 52% del Nord; nel terziario di mercato, però, l’occupazione femminile supera quella maschile: rispetto al totale dell’economia italiana, infatti, in questo settore lavorano il 75% delle donne mentre la quota maschile è al 52%”. Rispetto alle tipologie di contratto, su 100 donne occupate a tempo indeterminato, segnala la Confederazione, nel complesso dell’economia italiana, il 69% è nel terziario di mercato, mentre per gli uomini la percentuale si ferma al 45,9%.

Divario da colmare

L’Italia, ricorda la Confcommercio, soffre di un cronico ritardo nel confronto con i principali partner internazionali. Se si valutano i dati del 2019, non inficiati dai riflessi statistici delle turbolenze che la pandemia ha prodotto sul mondo del lavoro, dell’economia e della società in generale, si rileva come il nostro Paese sia sostanzialmente allineato per i valori che riguardano la partecipazione della componente maschile al mondo del lavoro, mentre la distanza è ampia se guardiamo alla componente femminile.

Più terziario più lavoro

“Per migliorare questa condizione”, indica la Confcommercio, “che oltre alla dimensione etica e sociale ha rilievo per l’economia reale, al di là delle necessarie politiche attive e della riorganizzazione ad ampio spettro dei servizi a supporto della conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, che scontano forti ritardi nel Mezzogiorno, la soluzione non può che passare per la valorizzazione della produttività e dall’incremento di innovazione e investimenti nel terziario di mercato”.

Occupazione di qualità

Per Anna Lapini, presidente nazionale del Gruppo Terziario Donna, che rappresenta le imprenditrici, lavoratrici autonome e professioniste associate a Confcommercio “il terziario di mercato è il settore scelto da sette donne su dieci che decidono di fare impresa, ma è anche il settore, come evidenziano le analisi dell’Ufficio Studi Confcommercio, dove vi sono le maggiori opportunità di occupazione femminile”, “Occupazione di qualità, che Confcommercio”, sottolinea la presidente nazionale del Gruppo Terziario Donna, “sostiene anche promuovendo progetti concreti, come la certificazione di parità di genere, un sistema premiante per le aziende che contrasta il divario di genere in termini di inclusione professionale, di retribuzioni, di opportunità di carriera, di formazione, di conciliazione fra tempi di vita e lavoro”.

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